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“L’ultima parola spetta a Dio”: dramma nel calcio italiano | Il brutto male ha stravolto la sua vita

Silenzio - Foto Ansa - Ilgiornaledellosport.net
Silenzio – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Calcio italiano sotto shock dopo la confessione di uno degli stranieri più amati degli ultimi anni: il racconto di una vita stravolta.

Il denaro non dà la felicità e purtroppo neppure la salute. Trattare rinnovi di contratto puntando su continui aumenti di ingaggio è la prassi nel mondo degli sport di squadra se si viene da annate soddisfacenti a livello di squadra e/o personale.

Perché a vincere sarà il gruppo, come si dice dopo aver ottenuto un risultato importante, ma a fare la differenza poi sono sempre le prestazioni dei singoli, dei giocatori più talentuosi, che d’altra parte non potrebbero incidere se alle spalle non ci fosse il “granito” di una rosa in grado di restare coesa anche nei momenti difficili.

Eppure la ricchezza è solo una faccia della medaglia degli sportivi e dei calciatori in genere. L’altra è quella comune a tutti gli esseri umani, anche, se non soprattutto, a quelli che sotto i riflettori non vanno, che hanno stipendi normali e una vita normale. Nella quale il lavoro è solo uno, seppur fondamentale, livello di una piramide che ai piani superiori ha altri valori.

La salute, innanzitutto, per sé e per i propri cari. È questo ciò che è davvero indispensabile per tutti, milionari e non, sportivi o impiegati. Perché senza questa base di serenità svolgere il proprio lavoro in tranquillità diventa impossibile. La testa andrebbe inevitabilmente sempre là, alle proprie sofferenze o a quelle delle persone cui si tiene di più.

“La fede mi ha salvato”: l’ex Inter esce allo scoperto

Le storie di calciatori che hanno vissuto un lungo tunnel buio nella propria esistenza sono tante e hanno riempito pagine di giornali e di siti internet. Almeno di quelli che hanno avuto la forza di aprirsi con la stampa, oltre che con i propri compagni nel silenzio dello spogliatoio.

Storie spesso a lieto fine, nelle quali un ruolo fondamentale è stato spesso ricoperto anche dalla fede, che per chi crede è molte volte l’unica cosa cui aggrapparsi quando tutto sembra perduto. L’ultima di queste storie viene da uno degli stranieri da più tempo in Italia, reduce da un importante risultato sportivo.

Cristian Ansaldi - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Cristian Ansaldi – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Cristian Ansaldi si confessa: la gioia dopo il tunnel

Stiamo parlando di Cristian Ansaldi, difensore prossimo a concludere la propria esperienza biennale al Parma dopo il ritorno in A dei crociati. Ansaldi, ex di Genoa, Inter e Torino, ha raccontato in un’intervista a ‘Cronache di Spogliatoio’ il dramma vissuto per la malattia del figlio: “Quando ero all’Inter nel 2016, i medici hanno trovato un cancro a mio figlio di 5 anni. In momenti così difficili uno potrebbe mettere tutto in discussione, io invece sono sempre rimasto connesso alla mia fede. Ho sentito una pace incredibile dentro di me. Puoi fare di tutto, ma tanto l’ultima parola spetta a Dio”.

Ansaldi, che compirà 38 anni a settembre, è stato fondamentale come uomo-spogliatoio per le sorti degli emiliani e ricorderà l’esperienza in Serie A anche per quel dramma: “In quel momento pensi: ‘Hai soldi, hai tanti amici, ma a che serve tutto ciò se poi la vita da sola ti dimostra che la cosa più importante che hai, cioè tuo figlio, potrebbe andar via all’improvviso?’ Ora sui miei canali social condivido video e passi del vangelo” ha aggiunto.