Non puoi fare questo a una donna: tecnico cacciato in tronco | Dopo l’accaduto non c’era altra scelta
Ancora violenza verbale e discriminazioni sui campi di calcio italiani, ma questa volta le conseguenze sono clamorose.
La lotta verso la parità di genere è ancora lontana dall’essere vinta in Italia, nel mondo del lavoro, ma non solo. Il mondo dello sport, e del calcio in particolare, stanno provando a trasformarsi in un potente megafono per trasmettere messaggi volti ad abbattere le ultime, ma ancora troppo numerose, barriere che separano uomini e donne nella vita di tutti i giorni.
Il lavoro è ovviamente uno degli ambiti nei quali il divario appare più evidente e fa maggiormente discutere, con tutte le conseguenze del caso anche dal punto di vista economico, dal momento che accedere a cariche più importanti e a compiti di maggior responsabilità significa anche avere miglioramenti in fatto di salari.
Per tornare al calcio, da oltre un anno la classe arbitrale italiana ha accolto il primo arbitro donna arrivato fino alla Serie A e B. Maria Sole Ferrieri Caputi ha lottato contro parecchi pregiudizi lungo tutta la lunga gavetta che l’ha portata ad arrivare fino in alto e ad essere apprezzata come uno dei migliori fischietti nazionali.
Lontano sembra invece essere il momento dell’autentica parità nel mondo degli allenatori. Ad oggi, infatti, dalla Serie A alla D, non si registra nessun tecnico donna nel calcio maschile. La speranza è quella di vedere presto una “mister” sedersi su una panchina professionistica.
Allenatore insulta arbitro donna: la lezione dell’Us Settimo
Ferrieri Caputi non è tuttavia il solo arbitro donna del calcio italiano. Sulle sue orme ci sono infatti Tiziana Trasciatti e Francesca Di Monte, che hanno già debuttato come assistenti in Serie B. Un traguardo importante, per raggiungere il quale tante donne stanno lottando nei campionati minori, anche sopportando insulti e soprusi. Ai quali, per fortuna, ci si sta iniziando a ribellare.
Ha fatto inevitabilmente rumore in tal senso la decisione assunta dall’Us Settimo 1967, club di Settimo San Pietro, comune della Sardegna in provincia di Cagliari. La società ha infatti esonerato Mario Sanna, allenatore della prima squadra e responsabile del settore giovanile. dopo che questi si era macchiato di pesanti insulti nei confronti dell’arbitro Eleonora Tola durante la partita contro la Frassinetti, valida per il campionato di Prima Categoria.
Mario Sanna, dalla promozione a quell’attimo di follia fatale
Dopo essere stato espulso dal campo, Sanna ha peraltro proseguito nel proprio atteggiamento polemico, rivolgendo insulti e critiche all’arbitro anche dagli spalti, fino al termine della partita. “Quello che è successo ieri sul campo è quanto di più lontano dai valori che ogni giorno insegniamo ai nostri ragazzi” si legge nel comunicato attraverso il quale il direttivo dell’Us Settimo ha comunicato la propria decisione.
Sotto la guida di Sanna il Settimo aveva conseguito lo scorso anno la promozione dalla Seconda Categoria, ma di fronte a quanto accaduto i meriti sportivi passano in secondo piano: “Ringraziamo il mister per il lavoro svolto culminato con la vittoria del campionato dello scorso anno ma altresì la società non può soprassedere sui fatti e si scusa profondamente con l’arbitro e tutti il pubblico presente che ha assistito all’accaduto” si legge ancora nel comunicato del Settimo, il cui operato è stato elogiato anche da Gigi Puddu, sindaco del comune sardo.