Tennis in lacrime, l’annuncio appena arrivato: “Non c’era più niente da dare…” | È finita davvero
Mentre lo sport italiano celebra l’irresistibile ascesa di Jannik Sinner spuntano nuovi dettagli sul fatto che ha sconvolto gli appassionati.
Il 2023 resterà nella storia del tennis come l’anno dell’Epifania “ufficiale” di Jannik Sinner. Grazie ai cinque titoli vinti da febbraio ad ottobre, la metà del bottino totale fin qui raccolto in carriera, il talento della Val Pusteria è definitivamente entrato nell’olimpo dei grandi della racchetta.
Almeno in campo italiano, dal momento che tra primati eguagliati, come il miglior ranking ATP per un tennista azzurro, il 4° posto che fu di Adriano Panatta nel 1976, o migliorati, come il numero di partite vinte in una sola stagione, superiore alle 60, Jannik può già “dare del tu” alle leggende nostrane di questo sport.
La crescita di Sinner nell’anno che va a concludersi è stata però evidente soprattutto sul piano internazionale, non solo grazie al primo Masters 1000 in bacheca, a Toronto, ma soprattutto grazie a successi che sanno di svolta, come quello su Danill Medvedev nella semifinale delle ATP Finals e su Novak Djokovic nel round robin del torneo torinese.
Il serbo si è poi preso la rivincita dominando la finale ed inevitabilmente rivedere Nole affrontare un tennista italiano all’atto conclusivo di un torneo importante ha fatto tornare tutti indietro di due anni e mezzo, a quell’indimenticabile Wimbledon 2021 nel quale di fronte al fuoriclasse di Belgrado c’era Matteo Berrettini.
Il calvario di Matteo Berrettini e un 2023 da dimenticare
In quell’11 luglio da leggenda per lo sport italiano, che si sarebbe conclusa con il trionfo dell’Italia del calcio nella finale degli Europei contro l’Inghilterra a Wembley, a poche centinaia di metri dal Centrale di Wimbledon, tutto lasciava immaginare che in attesa dell’esplosione di Sinner il presente del tennis italiano fosse in buone mani grazie all’irresistibile ascesa di Berrettini.
Le cose non sono andate così a causa di una serie di infortuni che non ha dato scampo a Matteo, permettendogli di raggiungere solo altre quattro finali nei due anni successivi, due delle quali vinte sull’erba a giugno 2022 (Stoccarda e Queen’s), insufficienti però per evitare lo sprofondo in classifica, che lo ha portato a chiudere il 2023 al 90° posto del ranking ATP.
Berrettini e la separazione da Santopadre: “Non c’era più niente da fare”
A fine ottobre è arrivata l’ufficializzazione della fine anticipata della stagione, seguita a ruota dall’annuncio della clamorosa separazione dal coach storico Vincenzo Santopadre. Un distacco all’insegna dei buoni rapporti, sul quale Berrettini è tornato da Malaga, dove si è recato come “uomo squadra” dell’Italia impegnata nelle Finali di Coppa Davis: “È strano abituarmi a non avere più Santopadre con me. Tutta la mia vita da giocatore l’ho passata con lui. Ma eravamo arrivati a un punto in cui non avevamo più niente da dare”.
“Resteremo per sempre uniti” ha aggiunto Matteo, ripetendo di fatto le parole scritte nel comunicato con il quale aveva ufficializzato la sofferta decisione. Per il momento nulla si sa sul futuro assetto dello staff di Berrettini, il cui nome è stato associato negli ultimi giorni a quello dello svedese ThomasEnqvist, finalista in Australia nel 1999. Non è escluso che il tennista romano scelga di affidarsi a un coach e a un super coach, come fatto da Sinner con Vagnozzi e Cahill dopo la separazione da Riccardo Piatti. Quel che è certo è che Matteo smania per tornare protagonista. E che un anno così nero è impossibile da rivivere.