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“Non potrà mai raggiungermi”: Sinner massacrato da lui | Bordata devastante dopo il successo a Miami

Novak Djokovic Jannik Sinner - Foto Ansa - Ilgiornaledellosport.net
Novak Djokovic Jannik Sinner – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Fresco di sorpasso ad Alcaraz al secondo posto del ranking, il campione azzurro deve incassare una frecciata del tutto inattesa.

Jannik Sinner non finisce di vincere. E di stupire. O meglio, per un giocatore del suo talento i risultati che stanno fioccando da novembre non sono altro che ordinari, oltre che annunciati fin da quando il ragazzo altoatesino ha iniziato a imbracciare una racchetta.

Per usare una parola utilizzata dallo stesso Jan al termine della finale del Masters 1000 di Miami, Sinner è un “predestinato”. Al lavoro, come detto dal neo-numero 2 del mondo, ma anche al successo, dal momento che a 23 anni il campione di San Candido sta già quasi facendo impallidire i più grandi di sempre.

Il secondo 1000 messo in bacheca ha ad esempio permesso a Sinner di diventare il quarto tennista della storia capace di vincere nello stesso anno Australian Open e Miami, ex Key Biscayne, ovvero i due tornei più importanti dei primi tre mesi di stagione, prima quindi dell’inizio dello swing sulla terra.

I predecessori rispondono ai nomi di André Agassi, Rafa Nadal, Roger Federer e Novak Djokovic e questo dovrebbe essere sufficiente per far capire il livello già raggiunto da Sinner. Quanto ai confini italiani, Jan è ormai da tempo il più vincente di ogni epoca. A Miami ha toccato quota 13 titoli in carriera, tra i quali due 1000 e uno Slam.

Jannik Sinner nella storia: parola alle leggende del passato

Un palmares già quasi leggendario, al quale va aggiunto il trionfo in Coppa Davis dello scorso novembre, ovvero il torneo dal quale ha avuto inizio l’esaltante scalata del Nostro ai vertici del ranking ATP. L’ultimo gradino da salire è infatti il sorpasso a Djokovic, che dovrà attestare ciò che per molti è già nei fatti, ovvero che Sinner sia attualmente il tennista più forte al mondo.

Ma cosa dicono al riguardo i grandi del tennis italiano del passato? Proprio il trionfo in Davis ha permesso a Sinner di eguagliare i miti Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli, protagonisti rispettivamente in campo e da capitano non giocatore dell’unico trionfo precedente azzurro in Davis, quello del 1976 in Cile.

Nicola Pietrangeli - Foto Ansa - Ilgiornaledellosport.net
Nicola Pietrangeli – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Pietrangeli, lodi e frecciata a Sinner: “Non ci riuscirà mai…”

Intervistato da Il Corriere della Sera, Pietrangeli non ha potuto che unirsi al coro di complimenti per Sinner, condividendo il parere di chi già vede in Jannik il numero 1 “in pectore”: “Sinner è numero 2 solo per il computer, in realtà è già un numero 1. Del resto le classifiche di oggi lasciano il tempo che trovano”. Parole, le ultime, attraverso le quali Pietrangeli ha voluto rivendicare indirettamente l’orgoglio di essere stato l’unico italiano prima di Sinner capace di arrivare fino alla terza posizione del ranking, seppur prima dell’inizio dell’era Open.

Il due volte vincitore del Roland Garros ha quindi colto l’occasione per ribadire di essere ancora davanti a Sinner in diverse classifiche: “Non c’è alcuna invidia, ma ripeto che non gli basterebbero due vite per battere tutti i miei record. Sono sicuro che non possa raggiungere il mio numero di partite in Coppa Davis, è una questione matematica”. Parole che hanno rinfocolato il dibattito social, alienando a Pietrangeli non poche critiche da parte degli appassionati… di ultima generazione.