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È tutta colpa sua: Milan ‘tradito’ da lui | Quando scende in campo sostiene gli avversari

Bandiere Milan - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Bandiere Milan – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

L’esito della stagione dei rossoneri è appeso al percorso in Europa League, ma spunta una ribellione clamorosa: ambiente senza parole.

Anche nel calcio, quando si chiude una porta, può spalancarsi un portone. Il famoso detto popolare calza piuttosto bene per inquadrare la strana situazione del Milan edizione 2023-’24, le cui speranze di chiudere trionfalmente la stagione sono legate ad un trofeo al quale… neppure era iscritto.

Il riferimento è ovviamente all’Europa League, competizione nella quale la squadra di Stefano Pioli è “precipitata” dopo l’amara eliminazione dalla Champions League, maturata già dopo la fase a gironi, e che i rossoneri puntano a vincere per salvare la stagione.

Che quello comprendente PSG, Borussia Dortmund e Newcastle fosse un girone impegnativo lo si era capito già dopo il sorteggio, eppure in casa Milan non sono mancati i rimpianti per quel terzo posto strappato con i denti all’ultima giornata grazie al successo in casa del Newcastle, che ha relegato i Magpies in ultima posizione.

Già virtualmente fuori dal giro scudetto in autunno, Leao e compagni si sono quindi ritrovati di fatto obbligati a puntare tutto sull’Europa League, oltre che sul tentativo di chiudere il campionato nella miglior posizione possibile, dato che a gennaio è sfumata anche la possibilità di fare strada in Coppa Italia.

Milan, il destino di Pioli resta in bilico: la società pensa al ribaltone

E proprio all’esito della competizione sembra essere legato il destino di Pioli. Pur sotto contratto con il club fino al 2025, il tecnico emiliano sembra aver esaurito il credito costruito grazie allo scudetto 2022 nei confronti di società e tifoseria. Solo un eventuale trionfo nell’unico torneo internazionale che il Milan non ha ancora vinto nella propria storia pare poter cambiare la situazione.

I vertici del club peraltro sono stati chiari nelle scorse settimane, esprimendo il proprio disappunto per l’andamento della stagione, tra campionato e Champions, non in linea con le aspettative estive e con gli investimenti effettuati sul mercato. Lo stesso malumore espresso da una parte della tifoseria, la cui “luna di miele” con Pioli iniziata prima dello scudetto pare essere tramontata. La conferma arriva dalle durissime parole di un tifoso rossonero illustre.

Pupi Avati - Foto Ansa - Ilgiornaledellosport.net
Pupi Avati – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Milan-Pioli, il “verdetto” di un tifoso illustre: “Spero se ne vada”

Intervistato da Radio Uno nel corso della trasmissione “Un giorno da Pecora”, infatti, il noto regista Pupi Avati ha stroncato senza mezzi termini Pioli, puntando tuttavia il dito nei confronti del tecnico non per questioni tecniche: “Con questo Pioli non ho più una storia d’amore. Nel momento in cui hanno liquidato in modo spietato e disumano Maldini, Pioli non ha detto una parola, non è stato riconoscente nei riguardi di chi aveva fatto tanto per lui. E io l’irriconoscenza non la sopporto”.

Un concetto molto chiaro e parole di un tifoso ferito per il trattamento ricevuto da un simbolo del club come Paolo Maldini, licenziato dalla società la scorsa primavera insieme all’allora direttore sportivo Frederic Massara. Avati è poi andato oltre, arrivando a sostenere di non riuscire più a sostenere i colori rossoneri fino a quando in panchina ci sarà Pioli: “Finché c’è Pioli non ci riesco. Spero prima o poi se ne vada. Quando gioca il Milan ora tifo sempre contro”.