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Serie A in lacrime, persa la battaglia contro la malattia | Purtroppo si è spento per sempre

Lutto
Calcio italiano in lutto, addio ad un campione d’Italia – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Giornata di lutto per il calcio italiano: gli appassionati piangono la scomparsa di un volto della nazionale e campione d’Italia.

Quella per la propria squadra del cuore è per un tifoso una passione fortissima. Non importa che il calcio moderno stia andando verso una dimensione sempre meno romantica, non importa che i tifosi stessi siano considerati più clienti che innamorati dei propri colori.

Quando arriva il momento in cui scende in campo la propria squadra si fa di tutto per non perdersi l’”evento” della settimana, meglio se dal vivo, sebbene ormai, con il calendario spalmato di fatto su sette giorni, sia sempre più difficile rispettare quell’impegno “sacro” che si chiama abbonamento.

Già, perché sono ancora tanti i tifosi di una volta che rinnovano la propria tessera a scatola chiusa, ovvero prima di venire a conoscenza di se e come la propria squadra uscirà rinforzata dal mercato. Coloro per i quali l’importante è esserci, sempre e a prescindere anche dai risultati, sono i fedelissimi del calcio di una volta, quelli che popolavano e popolano gli impianti anche in condizioni metereologiche avverse.

Insomma, in Italia ancora per tanti (per fortuna) il calcio è una questione di cuore. Gli stessi nostalgicamente attaccati al rito di “Tutto il calcio minuto per minuto” o di “90° minuto”, trasmissioni cult legate però a un pallone che non c’è più, quello della contemporaneità domenicale di tutte le partite, senza anticipi e diritti tv da rispettare.

Lutto nel calcio italiano, addio ad Aldo Bet

Quello del giorno festivo da vivere allo stadio, al termine di una settimana di lavoro, se la propria squadra del cuore giocava in casa, e della gita fuori porta, che fosse autunno o primavera, che ci fosse la pioggia o il sole, rigorosamente con la radio accesa e da concludere entro le 18 per essere a casa e gustarsi la visione di quei gol che in auto erano stati solo “immaginati”.

Era, quello, il calcio di tanti protagonisti che oggi non ci sono più e che hanno lasciato negli appassionati un vuoto vero. Come Carlo Mazzone, il decano per eccellenza degli allenatori, scomparso simbolicamente lo scorso agosto proprio a poche ore dall’inizio del campionato. O come Aldo Bet, che ci ha lasciati in una domenica di novembre di campionato.

Stadio Meazza
Uno scorcio dello stadio Giuseppe Meazza di Milano – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Bet, dalle giovanili dell’Inter allo scudetto della stella con il Milan

L’ex difensore di Inter, Roma e Milan è spirato domenica 12 novembre all’età di 74 anni presso l’ospedale di Varese, dove era ricoverato da qualche tempo. Nativo della provincia di Treviso, Bet, prodotto del vivaio dei nerazzurri, ha legato la propria carriera in particolare alle maglie di Milan e Roma, affermandosi come uno degli stopper, nome ormai desueto per indicare un moderno difensore centrale, più rocciosi degli anni ’70. Scartato presto dall’Inter, Bet disputò cinque stagioni di Serie A ad alto livello con la Roma tra il 1968 e il ’73, con una Coppa Italia vinta nel ’69 e anche l’approdo in nazionale nel 1971 (due presenze), due anni prima di un breve passaggio al Verona.

Poi ecco le sette stagioni al Milan, con il fiore all’occhiello dello scudetto della stella, vinto da titolare nel 1979, due anni dopo la storica Coppa Italia vinta nella finale del luglio ’77 in finale contro l’Inter. Con i rossoneri scese anche in Serie B, disputando cinque partite nella prima stagione del Diavolo tra i cadetti, nel 1981. Chiusa la carriera nel Campania, Bet fu poi allenatore fino al 1987. Nelle sue oltre 312 partite giocate in A, Bet non riuscì mai ad andare in gol, realizzando le sue uniche tre reti in Coppa Italia.