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Lascia il calcio all’improvviso: annuncio ufficiale | L’ex Serie A obbligato a ritirarsi

Levan Mchedlidze e Jorginho
Levan Mchedlidze e Jorginho durante Napoli-Empoli del 2016 – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Gli appassionati di calcio italiano salutano un talento inespresso, la cui carriera è stata condizionata da troppi infortuni.

Il momento dell’addio al calcio è il più sofferto per un calciatore professionista. Perché accettare che è tutto finito, decidere di spegnere i riflettori è più difficile che assorbire la delusione di un’eliminazione o di una finale persa.

Del resto, si sa, i calciatori, e gli sportivi in genere, hanno una vita da privilegiati. Quella che permette loro di svolgere la professione dei propri sogni, di farlo all’aria aperta e di venire pagati profumatamente. L’altra faccia della medaglia è però legata alla durata del “sogno” medesimo.

Perché se un impiegato o un commerciante può anche decidere di fare questo mestiere per tutta la propria vita professionale, lo sport può essere eterno come passione, ma non come lavoro. La carriera di un atleta ha una durata media di 15 anni, il che vuol dire che i più fortunati possono anche arrivare a trascorrere 20 anni rincorrendo un pallone o impugnando una racchetta.

Poi ci sono i casi particolari, quelli di coloro che non hanno la possibilità di decidere quando ritirarsi. Perché fare sport vuol dire anche essere soggetti a infortuni, talvolta gravi e magari ripetuti, che possono accorciare sensibilmente la durata della carriera, se non addirittura costringere chi li subisce a lasciare subito l’attività.

Addio al calcio a 33 anni: l’annuncio di Levan Mchedlidze

Insomma, scegliere quando ritirarsi dallo sport attivo non è un privilegio per tutti, anche se in qualche caso proprio gli infortuni possono allungare la carriera. Ne sa qualcosa Fabio Quagliarella, che a 41 anni compiuti non vuole saperne di ritirarsi. Così non è invece andata ad un altro protagonista recente della Serie A, costretto a lasciare il calcio ad appena 33 anni.

Levan Mchedlidze ha comunicato il ritiro dall’attività il 5 novembre, poco meno di un anno dopo aver giocato l’ultima partita con la maglia della Torpedo Kutaisi, club della natia Georgia, a causa dei troppi problemi fisici accusati negli ultimi tempi. Nel messaggio di commiato pubblicato su Instagram, contenente i ringraziamenti di rito, l’ex centravanti ha voluto spendere parole soprattutto per l’Empoli.

Levan Mchedlidze
Un’esultanza di Levan Mchedlidze con la maglia dell’Empoli – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Mchedlidze, dal gol a Buffon alle stagioni in A con l’Empoli

Nella società toscana l’ormai attaccante ha giocato per 9 anni, vincendo il campionato di Serie B nel 2017, pur senza mai scendere in campo a causa di un grave infortunio: “Mi ci è voluto quasi un anno per rendermene conto – le sue parole – Devo dire addio ad uno sport fantastico… Per problemi fisici. Sono molto grato a tutte le persone che mi sono state accanto in questo periodo. Un ringraziamento speciale all’Empoli, che ha contribuito moltissimo alla ma carriera e mi è stato accanto fin dal primo giorno”.

Mchedlidze ha citato anche la nazionale georgiana, nella quale ha giocato fino al 2019, e il Palermo, il club che lo portò in Italia giovanissimo nel 2008 e per il quale Levan segnò, il 5 ottobre dello stesso anno, uno storico gol alla Juventus, valso la vittoria per 2-1 dei rosanero in casa dei bianconeri. Una rete che sarebbe rimasta fino al 2014 l’unica segnata in Serie A da Levan, che avrebbe poi vissuto i migliori anni della propria carriera ad Empoli nel 2014 e nel 2016, segnando rispettivamente quattro e sei gol. Quindi il ritorno in patria e le poche partite disputate tra Dinamo Tbilisi, Dinamo Batumi e Torpedo.