Lo ha convinto un bambino | Mourinho, vittoria amara contro il Monza: non si placa il caos scommesse
Non basta la vittoria con gol dell’uomo più atteso a placare le polemiche in casa Roma: il ‘caos scommesse’ dilaga inesorabile.
Una vittoria esattamente compatibile al carattere del suo allenatore. La Roma vince una partita maschia, brutta e noiosa ma lo fa con un cuore grande: al 90′, l’uomo più chiacchierato del momento, stocca un destro mortifero che va a piazzarsi alle spalle dell’incolpevole Di Gregorio.
Quarta vittoria consecutiva (considerando anche quella in Europa League contro il Servette) che lancia in classifica i giallorossi, reduci da una settimana terribile fuori dal campo, viste le accuse che sono arrivate ai due tesserati El Shaarawy (man of the match del giorno) e Zalewski.
Eppure, in campo le polemiche non ci sono arrivate, perchè è stata la Roma di sempre: cinica e cattiva, brutta ed efficace. Tanto da non essere in grado di sfruttare una superiorità numerica che è arrivata attorno al minuto 42′ per l’espulsione di Danilo d’Ambrosio.
Ma poi, quando Mourinho chiama, la qualità della sua rosa risponde. Anche se, ad onor del vero, anche lo Special One poteva recriminare diverse assenze, come confermato nella sua conferenza post partita.
Mancano i collegamenti
Mancavano i “collegamenti”, termine utilizzato dal Mago di Setubal per indicare i dieci, la fantasia, l’estro. Lorenzo Pellegrini e Paulo Dybala sono la personificazione di questo concetto e la loro assenza era palpabile e dimostrabile dalla poca lucidità dimostrata dalle punte.
Lukaku, Belotti e Azmoun sono infatti sembrati quasi avulsi e a preoccupare sono le prossime gare che il calendario gli presenterà di fronte: Slavia Praga e Inter (a Milano Mou non sarà in panchina causa squalifica) sono tappe obbligate da non fallire, nonostante le assenze.
Il “bambino” lo ha convinto
Ai microfoni del post partita, Josè non si è risparmiato. E con sguardo fiero, ha ammesso di non avere avuto un singolo dubbio sull’innocenza di El Shaarawy e Zalewski. Fiducia ripagata poi con il gol che è valso 3 punti.
Questo uno stralcio delle sue parole: “Ho un rapporto con i miei giocatori molto vero. Anche quando sono critico sono diretto. Loro sanno che con me è meglio una verità brutta di una bugia bella. Quando lui e il bambino (Zalewski, ndr) mi hanno detto di non preoccuparmi perché loro non erano coinvolti, per me è stato facile”.