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Clamoroso in Serie A: il trasferimento entra nella storia | Stavolta è ufficiale

Troost-Ekong e Vlahovic
William Troost-Ekong a contrasto con Dusan Vlahovic – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.it

Come un “normale” trasferimento di mercato può trasformarsi in un evento epocale: il racconto dell’ex Serie A ha dell’incredibile.

Essere calciatore professionista richiede doveri e responsabilità molto differenti rispetto anche semplicemente a 15 o 20 anni fa. Le motivazioni sono molteplici, quasi tutte legate al crescente impatto mediatico dello sport e del calcio in particolare. Il sempre maggiore interesse che l’attività sportiva più seguita e praticata al mondo riscuote è infatti alla base dell’”esplosione” del fenomeno dei diritti televisivi.

Oggi una partita di calcio è comodamente visibile dal divano di casa, una pericolosa arma a doppio taglio che da un lato ha determinato una ricchezza crescente e diffusa per i club, dall’altro ha parzialmente svuotato gli stadi. Per fortuna gli assertori del concetto che le emozioni che un match può dare se visto dal vivo sono sempre piuttosto numerosi.

Fatto sta che per legarsi a quanto detto prima proprio il fatto che squadre e calciatori siano costantemente sotto i riflettori impone ai protagonisti sul rettangolo verde, come ai dirigenti, di seguire in maniera rigorosa norme di comportamento molto precise. Il rispetto dell’avversario, il fair play e la lotta a qualunque forma di discriminazione sono diventati ormai da tempo dei capisaldi di Uefa e Fifa.

Tuttavia, al di là di quanto viene imposto dalle istituzioni sono tanti anche i calciatori che si impegnano per cause benefiche in prima persona nel privato, e spesso lontano dai riflettori. Inevitabile e giusto che sia così, dal momento che, seppur in una percentuale inferiore rispetto al passato, altro aspetto sul quale i vertici mondiali del settore dovranno lavorare, il calcio è seguito da bambini o ragazzi adolescenti.

Il calcio rispetta l’ambiente: il buon esempio di un ex giocatore della Serie A

La necessità è quindi quella di trasmettere loro esempi di comportamenti positivi dai propri modelli o idoli. Ecco allora che una delle cause più importanti e spesso sottovalutate per le quali è doveroso lottare è quella della difesa dell’ambiente. Un must che tocca da vicino gli adulti di oggi, ma soprattutto chi popolerà il mondo nei prossimi decenni.

Anche queste sono state le ragioni che hanno mosso un ex protagonista della Serie A a rendersi protagonista di un’iniziativa senza precedenti. Stiamo parlando di William Troost-Ekong, difensore nigeriano classe ’93, ex Udinese e Salernitana, club nel quale il centrale ha militato fino alla scorsa stagione prima di trasferirsi al PAOK.

William Troost-Ekong
Un’esultanza di William Troost-Ekong con Antonio Candreva – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.it

Troost-Ekong, la salvezza con la Salernitana vale… un olivo

Ebbene, in una lettera aperta sul sito della FIFPro, il sindacato mondiale dei calciatori, il giocatore ha preso posizione sul tema della sostenibilità ambientale, comunicando la decisione di piantare degli alberi in Calabria, a Torano Castello, dopo la salvezza ottenuta lo scorso anno con la Salernitana. L’iniziativa è avvenuta con la collaborazione dell’associazione Alberami. Perché “la vita di un calciatore professionista – ha scritto William – è difficilmente conciliabile con la sostenibilità, a partire dai tanti viaggi in aereo che portano ad emissioni di CO2”.

L’ex Udinese è poi entrato nei dettagli della propria iniziativa, ovvero rendere il trasferimento dal Watford alla Salernitana “più green possibile”. Per farlo l’idea è stata di calcolare le tonnellate di carbonio emesse dall’aereo che l’ha portato dall’Inghilterra all’Italia: “Abbiamo calcolato un’impronta totale di poco meno di una tonnellata, che abbiamo compensato piantando un olivo a Torano”. Troost-Ekong ha poi aggiunto di stare meditando di replicare l’”esperimento” in Grecia.