“Fatelo ricoverare, ma con urgenza”: dal KO con Sinner la situazione si è fatta critica | Situazione durissima
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Quando una serie di sconfitte può creare un cortocircuito: il top player non si è più ripreso, crisi è nera e conseguenze imprevedibili.
Le logiche del ranking ATP, ovvero la risoluzione del cubo di Rubik con una mano in meno di 10 secondi. Sui social si scherza, ma non troppo, relativamente ai meccanismi alla base della classifica computerizzata del tennis mondiale. Non sempre comprensibili (eufemismo).
Sul tema si era espresso poche settimane fa con la consueta schiettezza Adriano Panatta, uno che alla competenza sfoggiata da ct dell’Italia prima e commentatore poi può unire l’esperienza di anni e anni di tennis, oltre che quella di chi ha conosciuto tanto le classifiche vecchio stile quanto quelle computerizzate.
Il campione della Davis 1976 con l’Italia aveva espresso tutti i propri dubbi relativamente alla seconda posizione conquistata da Sascha Zverev ai danni di Carlos Alcaraz nonostante il tedesco avesse vinto in stagione appena due tornei 1000, quello di Roma e di Parigi-Bercy. Poco rispetto ai due Slam messi in bacheca dallo spagnolo.
“Io penso che questo algoritmo che decide la classifica ATP l’abbiano trovato per strada – aveva detto Panatta – La classifica e un valore di un giocatore lo fanno il numero di vittorie nei grandi tornei, non la media di vittorie e sconfitte”. Parole molto dure, per un concetto che può essere allargato anche ad altre situazioni non dissimili.
Anno no? Non è tutto da buttare: due finali perse, ma il ranking è salvo
Si prenda il caso di Daniil Medvedev. L’”Orso” è riuscito a restare nella top 5 a fine 2024, pur avendo vissuto una delle stagioni più negative della propria carriera. Il russo non ha vinto alcun torneo, racimolando appena due finali, peraltro piuttosto datate nell’anno: a gennaio agli Australian Open, persa contro Sinner, e a marzo a Indian Wells, con successo di Alcaraz.
Eppure il podio del ranking non è così lontano. Tutto normale? “Merito” della logica dei punti da scartare, stilata in base al percorso fatto dai giocatori nello stesso torneo negli ultimi due anni. Fatto sta che Medvedev è il primo ad aver capito di aver vissuto una brutta stagione, da qui le scene di nervosismo di cui è stato protagonista nel corso delle ATP Finals.
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Medvedev perde la testa alle Finals: l’ex campione lo distrugge
Sconfitto dalla bestia nera Sinner, il russo ha gettato la racchetta verso i teloni pubblicitari e poi ha reagito ai fischi del pubblico lanciando ripetutamente in aria la stessa racchetta, fingendo di non riuscire a raccoglierla al volo. Un atteggiamento che per poco non gli è costato la squalifica e che ha spinto lo stesso Panatta a censurarlo con decisione: “La sua era solo frustrazione, sta soffrendo molto il fatto di essere sceso tanto di livello”.
Parole, queste, pronunciate nel corso de ‘La Domenica Sportiva’. Qualche giorno dopo, durante il Podcast ‘La Telefonata’ è stato Paolo Bertolucci a rincarare la dose nei confronti di Medvedev: “Dovrebbe ricoverarsi urgentemente in una casa di cura e prendersi qualche tranquillante. Ma roba di un paio di settimane minimo” la puntura del commentatore di Sky. Chissà se le vacanze saranno bastate per placare i nervi dell’orso…