Basta, mi ritiro, ho chiuso col tennis | Matteo Berrettini raggelato, la notizia è arrivata nella notte e la nazionale va in frantumi
Dopo il bis in Coppa Davis il tennis italiano già pregusta un altro anno di trionfi, ma un fulmine a ciel sereno scuote tutti: carriera in pericolo.
Matteo Berrettini è rinato. Sì, adesso lo si può dire ufficialmente dopo che il tennista romano è riuscito a sollevare da protagonista quella Coppa Davis che nel 2023 aveva potuto solo sfiorare dopo aver preso parte da tifoso alla storica spedizione vincente di Jannik Sinner e compagni a Malaga.
Battendo in finale l’Australia la squadra capitanata da Filippo Volandri è riuscita a riportare in Italia l’Insalatiera dopo 47 anni di attesa, ma se imporsi è difficile, come noto lo è ancora di più ripetersi. Tutto vero, ma se si dispone di campioni assoluti, tecnicamente e nella testa, tutto appare meno complicato.
Per l’Italia è stato proprio così, come dimostrato dal successo-bis di Malaga. Oltre al contributo fondamentale di Sinner a trascinare gli Azzurri è stato proprio il ritorno su grandi livelli di Berrettini, decisivo nei due singolari giocati in semifinale e finale e nel doppio-spartiacque nei quarti contro l’Argentina in coppia con Jannik.
Il Premio Fenice ricevuto ai Supertennis Award non poteva quindi essere più calzante per Matteo, rinato letteralmente dalle proprie… ceneri. Analoga nomination Berrettini ha ricevuto a livello internazionale per gli ATP Awards. Soddisfazione doppia e carburante ideale con cui prepararsi in vista della stagione 2025.
Coppa Davis, dal doppio trionfo alla paura: l’Italia rischia di sfaldarsi
Nel nuovo anno il finalista di Wimbledon 2021 vuole tornare protagonista anche negli Slam, oltre che restare un punto di riferimento per una nazionale che sogna già lo storico tris in Davis. La formula della Coppa nel 2025 cambierà in particolare nella fase preliminare e le difficoltà non mancheranno, anche perché il rischio di una defezione illustre è concreto.
Con le nuove date per l’ex round robin e con lo spostamento della fase finale in Cina Jannik Sinner potrebbe infatti non far parte del gruppo di Volandri. Una potenziale tegola per tutti, che comunque ovviamente non significherebbe il ritiro dalla nazionale per il numero 1 del mondo. Certo, con un Berrettini così tutto fa meno paura, ma chi c’è alle spalle di Matteo?
Tennis italiano sotto shock: il campione minaccia il ritiro
Lorenzo Musetti ha deluso in Davis, ma rappresenta comunque una carta vincente. Il ritorno su buoni livelli di Lorenzo Sonego è auspicabile e chissà che non possa esserci spazio anche per colui che allo stato attuale è stato una meteora per il tennis italiano. Sei anni dopo la storica semifinale al Roland Garros Marco Cecchinato ha battuto un colpo e si è dato un ultimatum piuttosto radicale: : “Nel 2025 punto alla top 200, altrimenti smetto”.
Già, perché quell’exploit a Parigi, si è dimostrato un assolo isolato. Oggi, a 33 anni, il tennista palermitano naviga oltre la 370a posizione del ranking mondiale. Inaccettabile per chi ha conosciuto la gloria, seppur per poco, in anni in cui il tennis italiano era lontano dai fasti di oggi. Non riuscire a partecipare alla festa fa male a Marco, che, ex numero 16 del mondo, ha ormai capito di non poter tornare ad alti livelli, ma che al nuovo anno chiede appunto almeno la svolta sopraindicata, pena l’addio al tennis: “Avevo raggiunto un livello troppo alto e avevo troppe pressioni – ha dichiarato a Palermo Today – Avrei dovuto chiamare un super coach per farmi aiutare”. Sliding doors, scelte che possono determinare una carriera. Ma non è ancora tutto perduto.