Dal flop dei ‘6 cambi” alla Roma, che gli costarono la cacciata a padrone di casa alla FIFA: clamoroso, l’ex Roma è diventato il DIRETTORE GENERALE
Una beffa dietro l’altra per i tifosi della Roma: l’ex dirigente si rilancia dopo il clamoroso licenziamento. Il nuovo incarico è da non credere.
Sotto il cielo di Trigoria è tornato ad affacciarsi il sole. Magari pallido, o forse così appare agli occhi di chi per troppi mesi ha dovuto convivere con le nubi e con la pioggia, quando non con tuoni e fulmini, così violenti e minacciosi da rendere i giorni bui come le notti.
Il merito non può che essere attribuito a Claudio Ranieri. Altro che “Tinkerman”, soprannome un po’ ingeneroso affibbiato dalla stampa inglese al tecnico testaccino ai tempi in cui la carriera dell’ancora non Sir Claudio andava avanti a suon di subentri, che imponevano al tecnico di lavorare e lambiccarsi per trovare le soluzioni migliori, non sempre riuscendoci.
Poi arrivò il miracolo Leicester, un trionfo che vale un’intera carriera e destinato a essere ricordato anche tra decenni e decenni. Ranieri non si è però certo seduto su quegli allori, proseguendo la propria parabola calcistica a suon di imprese. La promozione in A e la successiva salvezza del Cagliari potrebbero non essere le ultime.
La terza avventura di Ranieri sulla panchina della Roma ha infatti riportato ottimismo nell’ambiente, al punto da spingere i Friedkin a palesarsi all’Olimpico in occasione della partita contro il Lecce. Un evento, ma ovviamente ancora tanto c’è da fare per considerare passata la nottata giallorossa.
La Roma e quelle crisi ricorrenti nell’era americana: quando il flop non è solo sul campo
Del resto quella che ha coinvolto la squadra in un 2024 da incubo, di fatto dall’esonero di José Mourinho, non è certo la prima crisi cui è andato incontro la Roma negli ultimi anni e in particolare da quando è iniziata l’epoca delle proprietà statunitensi. Crisi di risultati che sono spesso andate di pari passo a veri e propri incidenti diplomatici entrati nella storia.
Come quello che il gennaio 2021 fece andare la Roma sulle prime pagine dei quotidiani sportivi a causa della sconfitta a tavolino nella partita di Coppa Italia contro lo Spezia. In panchina c’era Paulo Fonseca, che non si accorse di aver operato sei sostituzioni. Epilogo inevitabile e a pagare per tutti furono il team manager Gianluca Gombar e il Global Sport Officer Manolo Zubiria. Come noto, però, a volte tornano e sono addirittura in grado di rilanciare la propria carriera dopo l’onta di un licenziamento.
Roma, altra beffa: il grande ex raggiunge un ruolo apicale
I telespettatori e i tifosi della Roma più attenti al sorteggio dei gironi di qualificazione al Mondiale 2026 avranno infatti riconosciuto il volto (chissà quanto) amico di Zubiria nei panni di gran cerimoniere del sorteggio. Il dirigente spagnolo, direttore tecnico della Fifa dal 2021, è infatti il direttore generale dei Mondiali 2026, incarico assunto dopo aver ricoperto quello di direttore generale della Concacaf.
Insomma, un dirigente stimato a livello mondiale da diverse federazioni. L’ultima promozione è stata evidentemente meritata sul campo da Zubiria, con il quale gli appassionati di calcio dovranno quindi familiarizzare nella lunga marcia di avvicinamento ai Mondiali in programma tra Canada, Messico e Stati Uniti. Una distrazione, del resto, non può condizionare una carriera…