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Cristiano Lucarelli convocato urgentemente dalla Guardia di Finanza: 240 milioni in assegni spariti con gli orologi, è choc totale

Cristiano Lucarelli - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Cristiano Lucarelli – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Brutta disavventura per l’ex attaccante di Livorno e Torino, oggi allenatore: ingenuità imperdonabile e risparmi in fumo.

Oggi ad andare di moda sono i fratelli Esposito. Il secondo weekend di dicembre li ha proiettati nella storia del calcio italiano grazie a quei cinque gol realizzati insieme quasi in contemporanea con le maglie di Spezia ed Empoli. Per il momento mamma e papà devono “accontentarsi” di vederli in azione in due categorie differenti.

Salvatore e Francesco Pio stanno cercando di riportare i liguri in Serie A, Sebastiano punta a farci restare l’Empoli. Situazioni transitorie, perché quasi sicuramente già dalla prossima stagione i Big Three giocheranno tutti nella massima categoria e forse anche in squadre più ambiziose rispetto a quelle attuali.

I fratelli di Castellammare di Stabia non rappresentano certo un unicum nella storia del calcio italiano. I Pellegrini negli anni ’80 erano tre e stabilmente ai piani alti, ma essendo due di essi difensori i riflettori erano un po’ meno accesi sulle loro imprese e giocate. Alla fine invece le partite le decide chi segna.

Ne sa qualcosa Cristiano Lucarelli, un altro in possesso di un cognome famoso e “condiviso”. Insieme al fratello Alessandro ha scritto pagine importanti della Serie A negli anni 2000. Il minore, difensore, è un mito per i tifosi del Parma, società con la quale è sceso fino alla Serie D dopo il fallimento, per poi tornare a militare in Serie A.

Cristiano Lucarelli e quel no entrato nella storia del calcio

Cristiano è stato invece un centravanti da 120 reti in Serie A, tutte segnate in squadre in lotta per la salvezza. Dal suo Livorno al Lecce, passando per Torino e lo stesso Parma. Appena assaggiato il grande calcio a Napoli è stato tempo di ritirarsi e diventare allenatore, per una carriera ancora in attesa della svolta.

Purtroppo, però, la vita è fatta di scelte e non sempre il fatto di essere ricchi e famosi aiuta a prendere quelle giuste. Lucarelli in questo senso non si pentirà mai di aver rinunciato al famoso miliardo, dal titolo della sua famosa autobiografia, quando nel 2003 Cristiano decise di dimezzarsi l’ingaggio pur di indossare la maglia del suo Livorno e lasciare il Torino. Un gesto che gli ha fatto meritare le prime pagine di tutto il mondo, più di tanti gol realizzati.

Cristiano Lucarelli ai tempi del Torino - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Cristiano Lucarelli ai tempi del Torino – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Il campione e quella fiducia mal riposta: quando Lucarelli finì nella bufera

Sbagliata si rivelò invece un’altra scelta, non legata al campo. Per fortuna di Lucarelli sr non si parla in questo caso di… miliardi, ma la truffa della quale Cristiano fu vittima nel 2000 ai tempi in cui giocava nel Toro resta una pagina amara per l’ex attaccante. All’epoca Lucarelli consegnò ad una persona degli assegni per un totale di 240 milioni, ovviamente di lire, come pagamento per la fornitura di una trentina di orologi Rolex modello Daytona. In cambio ricevette due assegni per un analogo importo complessivo da restituire al momento della consegna degli orologi.

Purtroppo quest’ultima cosa non è mai avvenuta, con le aggravanti che gli assegni sono risultati non onorabili e che l’uomo si diede letteralmente alla macchia. In seguito emerse che il signore in questione era conosciuto nel mondo del calcio per altre truffe messe a segno ai danni di calciatori famosi. Lucarelli, chiamato poi dalla Guardia di Finanza per dare chiarimenti, ha evidentemente recuperato quei soldi… con gli interessi nel prosieguo della carriera, ma avrebbe fatto volentieri a meno di quel breve momento di notorietà mediatica.