Sinner lo confessa: “Non è piacevole” | Il numero uno: “So cosa mi aspetta”
Il campione di Sesto Pusteria non ci sta: ecco lo sfogo inatteso prima di cercare di vivere da protagonista il gran finale di 2024.
Inutile anche provare a negarlo. Le ultime settimane del 2024 tennistico non passeranno inosservate, al di là dei responsi che emetterà il campo. Chi sarà il “campione dei campioni” dell’anno solare? E chi alzerà la Coppa Davis?
Domande intriganti per gli appassionati, che non vedono l’ora di avere le risposte, ma soprattutto di godersi match che si annunciano ad altissimo contenuto spettacolare grazie alla presenza dei migliori giocatori del momento. O almeno di quasi tutti.
Già, perché un velo di tristezza non potrà che affacciarsi per la prima edizione delle Finals dopo 23 anni senza almeno uno dei tre Big Three, così come nel momento in cui Rafa Nadal colpirà l’ultima pallina della propria leggendaria carriera, durante le Finals di Davis. Tant’è, quel momento prima o poi sarebbe dovuto arrivare.
A forzarlo ha pensato Novak Djokovic attraverso la rinuncia a sorpresa a disputare le Finali di Torino. Al termine della prima stagione senza titoli Slam dal 2011, eccezion fatta per il 2017, il serbo si è arreso ai problemi al ginocchio che lo hanno tormentato per tutto l’anno. Così, dopo il ritiro di Federer e il declino di Nadal, il tanto argomentato passaggio di consegne generazionale è nei fatti.
Da Torino a Torino: un anno dopo come è cambiato il mondo di Jannik Sinner
Lo spettacolo sarà comunque assicurato e i favori del pronostico non potranno che cadere su Jannik Sinner, pronto per chiudere idealmente un cerchio. Un anno fa, infatti, alle seconde Finals della carriera dopo l’edizione 2021 da subentrante in sostituzione di Berrettini, l’altoatesino fece capire al mondo di essere pronto per raccogliere l’eredità delle leggende e per puntare ai primi Slam.
Detto, fatto, così dodici mesi dopo quel doppio confronto con Djokovic è cambiato tutto. Da promessa pronta a sbocciare Jannik si è trasformato in numero 1 del mondo e favorito d’obbligo in tutti i tornei che disputa. Un fardello che non pesa su un ragazzo che sembra impermeabile alla pressione, ma ciò non toglie che la vigilia sia stata speciale. Per l’importanza dell’evento, per il fatto di giocare in casa e per quella spada di Damocle con cui c’è da convivere.
Sinner tra emozione e ansia: la confessione alla vigilia delle Finals
Jannik chiuderà comunque vada il 2024 da numero uno del mondo, ma il ricorso Wada pendente per il caso Clostebol è un tarlo che non smette di picchiare. Sinner ha la coscienza a posto, convive col problema da ormai svariati mesi e ha anche dimostrato di saper vincere nonostante tutto, ma non è con questo stato d’animo che sperava di giocare per la prima volta in carriera in casa da favorito: “So cosa mi aspetta, ci sono già passato – il commento alla vigilia delle Finals, riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’ – Non è certo una cosa piacevole, ma la affronteremo come sempre”.
A Torino Sinner è stato accolto come una star. Oltre a eventi promozionali e alle interviste di rito Jannik ha trascorso parecchi minuti a salutare i tifosi acclamanti e a firmare autografi. Un fatto non consueto per un tennista italiano. Il campione di Sesto Pusteria è pronto a trasformare la pressione in energia positiva: “Essere favorito rispetto allo scorso anno sicuramente è diverso, ma io affronto il torneo con lo stesso approccio”. È tempo di chiudere quel cerchio…