“È il nuovo Rivera”: il Milan si costruisce il futuro nel segno della ’10’ I Sì, ma dove è finito?
Il nuovo corso dei rossoneri è all’insegna di gioventù e sostenibilità: Ibra ci mette la faccia e i tifosi sognano grazie al nuovo talento.
Si fa presto a parlare di cambio di allenatore. Un esonero è sempre una sconfitta per una società, oltre che per chi lo subisce. In particolare se si è stati insieme a lungo e se sono stati festeggiati traguardi storici, tagliati inevitabilmente grazie alla proficua collaborazione tra le parti.
Se però alla fine la decisione viene presa è perché ci si è convinti che un ciclo è finito e che per aprirne un altro sia necessario portare aria nuova. Questa è stata la motivazione alla base della decisione del Milan di chiudere l’era di Stefano Pioli dopo quattro anni e mezzo densi di soddisfazioni.
Dal ritorno in Champions allo scudetto 2022, fino alla semifinale in Champions della stagione seguente, il tecnico parmigiano è tornato a far sorridere ed esultare il tecnico rossonero, prima di pagare a caro prezzo il mancato upgrade in tutte le competizioni nonostante lo sfarzoso mercato dell’estate 2023.
Il prescelto per cercare di tornare ai vertici è Paulo Fonseca, portatore di un calcio che dovrà soprattutto essere soprattutto più equilibrato rispetto a quanto visto nelle ultime battute della scorsa stagione. RedBird va però come noto oltre i risultati, puntando a ridare al Milan un’immagine di prestigio a livello internazionale a tutto campo. Un obiettivo da raggiungere attraverso vari step.
Milan, si torna a puntare sul vivaio: garantisce Ibra
Tra questi c’è l’inserimento in società di una figura di spessore e di personalità, nella quale i tifosi possano riconoscersi. La scelta non poteva che cadere su Zlatan Ibrahimovic, di fatto l’erede di quel Paolo Maldini esautorato a sorpresa 12 mesi dopo la vittoria del 19° scudetto della storia milanista. Lo svedese ha però assunto compiti diversi rispetto a quelli dell’ex ds, prendendosi carico in prima persona di un progetto molto importante: quello del Milan Futuro.
Ecco un altro step fondamentale per la crescita del brand Milan e per una sua maggiore riconoscibilità anche in campo internazionale. Tornare a vedere nel settore giovanile una risorsa, un bacino dal quale attingere giocatori formati nella propria Academy per poi lanciarli in prima squadra, senza pensare a trasformarli in plusvalenze.
Milan futuro, non solo Camarda: tutto su Mattia Liberali, il nuovo 10 che avanza
Dopo qualche anno di gestazione, la squadra B del Milan ha finalmente visto la luce. In panchina siede una bandiera come Daniele Bonera, ma al di là che in campo vada anche il primogenito di Zlatan, Maximilian Ibrahimovic, l’ex attaccante ha seguito passo dopo passo la costruzione della squadra, facendo già da scudo rispetto ai possibili “squali” del mercato. “Il Milan non ha paura di lanciare i giovani – ha tuonato Zlatan – Quando i giocatori vanno in prestito, non li controlli. Noi invece vogliamo far crescere i nostri talenti senza perderli di vista”. I nomi da appuntare sono già tanti.
Da chi ha già debuttato in Serie A o in Champions come Kevin Zeroli e Davide Bartesaghi al già “famosissimo” Francesco Camarda, stellina classe 2008 pronto a navigare i mari della Serie C. Il tutto senza dimenticare Mattia Liberali. Il fantasista classe 2007 ha stregato Fonseca, i tifosi e la società durante la tournée negli Usa, oltre che nel Trofeo Berlusconi. Personalità e qualità non fanno difetto a questo ragazzo entrato nel vivaio rossonero nel 2014 e destinato ad un grande avvenire. È ancora presto per immaginarsi un fuoriclasse italiano del Milan con la 10 sulle spalle, magari come Gianni Rivera e forse anche per sognare una coppia d’attacco con Camarda, ma con la firma di Zlatan il vivaio del Diavolo è tornato a fare la voce grossa e a produrre campioncini.