Salta tutto fuori dopo quasi un anno: clamorosa confessione shock del calciatore I “Vivevo una seconda vita”
Tornato in campo dopo una lunga assenza forzata, il campione si lascia andare al più inatteso degli sfoghi: tifosi senza parole.
Toglietemi tutto, ma non il pallone. Inteso non solo come strumento di lavoro, ma anche come un “amico”, un compagno di vita con il quale si condividono inevitabilmente gioie e dolori non solo professionali. La vita di un calciatore è in fondo simile a quella di tutti gli altri uomini.
Le cose, o le persone, che più si amano, le si apprezza quasi inesorabilmente quando non ci sono più. Anche solo per un periodo determinato di tempo. La storia del calcio è piena di storie come queste. Storie magari di giocatori infortunati, che hanno sempre preferito giocare piuttosto che allenarsi.
Tuttavia, quando subentra un grave infortunio che costringe a una lunga assenza dai campi, la sofferenza è totale e a dettarla non è solo la lontananza dall’”amico” pallone, bensì pure il fatto di non potersi recare al campo d’allenamento. Di non poter fare quello stesso tragitto ogni giorno, di non poter pensare le stesse cose prima di incontrare i compagni.
Del resto la carriera di uno sportivo professionista dura tra i 15 e i 20 anni. Lecito, quindi, cercare di godersi ogni minuto di quella porzione nella quale ci si confronta con coetanei che diventano amici, ma soprattutto nella quale si può dare sfogo alla propria passione dopo aver avuto la fortuna e la bravura di averla fatta diventare un lavoro.
Quando il lungo stop ti cambia la vita: il campione si confessa
Insomma, dietro ogni atleta c’è un uomo, con le sue debolezze, le sue insicurezze e magari i suoi limiti caratteriali, che possono restare tali anche quando si diventa ricchi e famosi. Nel calcio e nello sport in generale i momenti di riflessione possono essere determinati da tante cause. Lunghi infortuni e conseguenti stop, come detto, ma non solo.
Tanti sono purtroppo anche gli esempi di campioni dello sport caduti in errore, finiti nel tunnel del vizio del gioco e per questo fermati dagli organi di giustizia. Un anno fa uno scandalo di questo tipo scoppiò in Italia, coinvolgendo nomi illustri come Nicolò Fagioli e Sandro Tonali. Per entrambi l’inevitabile squalifica è stata lunga, ma ora è alle spalle. L’ex centrocampista del Milan ha parlato a cuore aperto del proprio dramma non solo sportivo.
Tonali a cuore aperto: “Dopo la squalifica sono il vero Sandro”
Intervistato da Sky Sport UK, Tonali, tornato in campo lo scorso 28 agosto dopo 10 mesi con il Newcastle, ha rivelato come sia cambiata in meglio la propria vita dopo quanto accaduto: “Prima della squalifica ero due persone diverse. Avevo una vita a casa, con la mia famiglia, e una al campo di allenamento, ma qui ero molto timido, non parlavo praticamente con nessuno. Ora sento di essere la stessa persona. Sono Sandro con tutti”. Una vera e propria confessione a cuore aperto quella del centrocampista bresciano, tornato subito protagonista anche con la nazionale.
Tra i migliori in campo nel match di Nations League vinto dall’Italia contro la Francia, ora Tonali è in attesa di riprendersi il proprio posto anche nel Newcastle. Il tecnico Howe lo sta gestendo, come inevitabile che sia dopo una lunga assenza, ma una maglia da titolare presto o tardi lo aspetta. Per riprendere da dove aveva forzatamente interrotto nell’ottobre 2023, dopo l’ottimo ambientamento nei Magpies che pochi mesi prima lo avevano acquistato dal Milan versando 64 milioni: “Il calcio è il 90% della mia vita e mi è mancato – ha concluso Tonali – Ringrazio i compagni che mi sono stati vicino, da Trippier a Guimaraes fino al capitano Lascalles”. Sbagliando si impara. E si può anche crescere.