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Il suo cuore si è fermato: tragedia improvvisa nel mondo del calcio | Al risveglio una notizia agghiacciante

Simbolo di lutto – foto INSTAGRAM – ilgiornaledellosport.net

Una notizia terrificante: il mondo del calcio è rimasto sconvolto: sarà commemorato con un minuto di silenzio nelle prossime gare

Quando una persona viene a mancare, ti lascia una sensazione di vuoto indescrivibile, a prescindere se tu la conosca personalmente o meno. Purtroppo nel mondo del calcio abbiamo assistito alla perdita di figure fondamentali, le quali vengono tutt’oggi ricordate agli anniversari della loro scomparsa.

Per esprimere il dolore e la solidarietà in campo e ricordare la persona scomparsa si utilizza una fascia nera al braccio, poichè il nero è considerato il colore del lutto, sulla quale vengono stampate frasi commemorative.

Sono tanti gli individui del mondo del calcio che a malincuore ci hanno lasciato, la maggioranza di questi prematuramente o che addirittura dovevano ancora terminare la propria carriera da professionista, lasciandoci sul campo da gioco stesso.

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla scomparsa di persone del calibro di Diego Armando Maradona, Pelè, Gianluca Vialli, Agostino Di Bartolomei, Antonio Puerta, Diego Reyes, Piermario Morosini, Feher, Foe, Sinisa Mihajlovic, Pablito Rossi, Davide Astori e tanti altri..

Addio ad una leggenda

La Germania calcistica e l’Inter, e di conseguenza i tifosi di esse, piangono uno dei loro indimenticabili campioni nel ruolo di difensore e centrocampista, che ha fatto a suo modo la storia di questo sport durante la sua longeva carriera di esattamente 20 anni.

Si tratta di Andreas Brehme, campione del mondo con la nazionale tedesca ad Italia 1990, nella cui edizione segnò il rigore decisivo e protagonista nell’Inter dei record guidata da Trapattoni,  deceduto a soli 63 anni per un arresto cardiaco.

Andreas Brehme – foto ANSA – ilgiornaledellosport.net

Caratteristiche e carriera

Un giocatore molto rapido e molto bravo tecnicamente, capace di ricoprire più ruoli in diverse zone di campo. Il suo piede naturale era il sinistro ma non faceva distinzioni, calciando con entrambi, ma la sua dote principale era la determinazione, caratteristica dimostrata in una partita di Serie A, nella quale si tolse il gesso e giocò con una fasciatura, segnando da fuori area con il piede fratturato, per poi essere operato dopo il termine della gara.

Ha iniziato la sua carriera nella terza divisione della sua tedesca, con il Saarbucken, vincendo il campionato e conquistando la maglia della Nazionale U21. Da lì, la consacrazione al Bayern Monaco, il passaggio all’Inter con il suo amico Matthaus, e la campagna da eroe in Nazionale maggiore. Addio ad una vera e propria leggenda del calcio.