De Laurentiis, quanta nostalgia: “Pochi come lui…” | Strategia folle per il post Europei
La stagione del Napoli prosegue all’insegna di pochi alti e tanti bassi: le parole del presidente aprono a un clamoroso ribaltone.
L’aria del Natale non sembra essere sufficiente per rasserenare l’animo dei tifosi del Napoli. Il 2023 sta per andarsene portando via anche gli ultimi bagliori di gioia provata dal popolo azzurro grazie alla conquista del terzo scudetto della storia del club.
Un trionfo atteso da 33 anni e reso possibile dal lavoro compiuto da tutte le componenti. Dal presidente Aurelio De Laurentiis all’area tecnica guidata da Cristiano Giuntoli, fino a Luciano Spalletti, ritenuto da buona parte della tifoseria e dell’opinione pubblica come l’artefice principale dell’impresa.
Perché il Napoli il campionato 2022-’23 non l’ha solo vinto, ma l’ha dominato grazie a una cifra di gioco di altissimo livello, che da anni non si vedeva in Italia almeno da parte della squadra che avrebbe poi alzato la coppa dello scudetto. Un capolavoro che è però anche costato tante energie psicofisiche al tecnico toscano, al punto da spingerlo a lasciare la panchina azzurra.
La scelta di dire addio al Napoli nonostante il contratto in essere non ha comunque lenito l’amore e la riconoscenza che tutta la città nutre nei confronti di Spalletti, così come il rapporto non è stato guastato dalla decisione dell’allenatore di venire meno già dopo pochi mesi al proposito di “staccare la spina” per accettare la proposta di diventare il commissario tecnico dell’Italia al posto del dimissionario Roberto Mancini.
Italia, missione Euro 2024 per Spalletti: ma il futuro è tutto da scrivere
Del resto, avranno pensato molti tifosi, meglio vederlo su un’altra panchina… azzurra, quella di tutti gli italiani, che alla guida di un altro club, magari concorrente diretto del Napoli. Perché tale rischio si sarebbe prima o poi presentato, nel corso dell’attuale stagione o in vista della prossima, quando molte big della Serie A dovrebbero cambiare guida tecnica.
Spalletti è invece “blindato” dal ricco contratto stipulato con la Federazione, con scadenza al 30 giugno 2026, quando non si saranno ancora conclusi i Mondiali che dovrebbero segnare il riscatto dell’Italia, assente dalla fase finale del torneo iridato da Brasile 2014. Certo, quella data è oggi molto lontana e come per ogni allenatore il lavoro del neo ct sarà valutato già dopo Euro 2024, quando il futuro di Spalletti potrebbe anche venire riscritto.
Napoli, De Laurentiis e la nostalgia per Spalletti: ritorno di fiamma in vista?
Non sono passate inosservate, infatti, le parole con cui lo stesso De Laurentiis è tornato a parlare del rapporto con Spalletti e del lavoro svolto dal tecnico toscano a margine della consegna del premio del Napoli come squadra italiana dell’anno: “Ringrazio in primis Spalletti che è riuscito a modellare il gruppo di lavoro come pochi. Alla fine del suo primo anno gli avevamo levato sei giocatori fondamentali e li abbiamo sostituiti. Luciano ha saputo coniugare il prima e il dopo e far rendere al massimo i giocatori nuovi”.
Parole ben diverse rispetto a quelle all’insegna del gelo e della polemica che avevano seguito il divorzio e l’approdo di Spalletti in nazionale. Ecco allora che, al termine della stagione, in vista di un nuovo ciclo da aprire, De Laurentiis potrebbe fare il possibile per riportare sulla panchina del Napoli il mister dello scudetto, convincendolo con motivazioni adeguate sul piano tecnico ed economico. Perché quelle sentimentali sono ancora più vive che mai…