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“Vederlo a 53 anni distrutto… “: Roberto Baggio, lo struggente annuncio della figlia | Ecco come sta

Roberto Baggio
Roberto Baggio – Lapresse – ilgiornaledellosport.net

Dalla famiglia arriva un grido di dolore sulla salute di uno dei campioni più amati e sfortunati della storia del calcio.

Il 16 maggio 2024 non sarà un giorno qualunque per gli appassionati di calcio. E il riferimento non è solo al fatto che mancherà meno di un mese all’inizio di Euro 2024, nel quale l’Italia di Luciano Spalletti cercherà di difendere il titolo vinto a Wembley nel 2021.

E neppure al fatto che sarà un giovedì e che tre giorni più tardi si disputerà la penultima giornata di Serie A, con sfide importanti come Inter-Lazio o Fiorentina-Napoli. Quel giorno lo scudetto potrebbe già essere stato assegnato oppure no, ma per chi ama il calcio la data in questione resterà per sempre legata a un avvenimento.

Il prossimo 16 maggio saranno infatti 10 anni esatti dall’ultima partita disputata in carriera da Roberto Baggio. Uno dei calciatori più amati dagli appassionati di calcio di tutto il mondo, oltre che uno dei 10 più forti di tutti i tempi, scelse di dire basta a 37 anni, chiudendo un percorso che lo ha consegnato alla leggenda e lungo poco meno di 20 anni, pieni di magie e miracoli, ma anche ostacoli.

Per l’ultima recita il destino offrì a Roby il miglior teatro possibile, la Scala del calcio, lo stadio di San Siro, intitolato a quel Giuseppe Meazza al quale Baggio fu avvicinato ai primi passi della propria carriera in nazionale da un maestro di giornalismo come Gianni Brera e rispetto al quale il celeberrimo Divin Codino avrebbe segnato solo sei gol in meno in nazionale, 27 contro 33.

Roberto Baggio, come sta dopo l’addio al calcio? Parla la figlia Valentina

La grandezza di Baggio non è però racchiudibile in numeri e non solo perché per mille motivi il suo palmares non è stracolmo come avrebbe meritato, contenendo a livello internazionale solo una Coppa Uefa vinta, da protagonista, con la Juventus nel 1993. La grandezza di Baggio sta negli applausi scroscianti raccolti in ogni stadio, dai propri tifosi e dagli avversari e nell’abbraccio dell’amico Paolo Maldini in quel Milan-Brescia che fece calare il sipario.

Soprattutto sta nel suo rapporto speciale avuto con la maglia delle maglie, quella della nazionale italiana. L’Azzurro è stato il colore per eccellenza della carriera di Baggio, per una storia da poeta maledetto, con vittorie solo sfiorate, ma anche per esclusioni che ancora oggi gridano vendetta. Il tutto nonostante la lunghissima serie di infortuni che avrebbe potuto interromperne la carriera già giovanissimo, la stessa che lo ha condizionato per sempre, ancora oggi, nella vita quotidiana, come drammaticamente annunciato dalla figlia Valentina.

Roberto Baggio Brescia
16 maggio 2004, Roberto Baggio esce dal campo durante Milan-Brescia nel giorno dell’addio al calcio – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Valentina Baggio: “Cosa darei per non vedere papà soffrire”

Oggi Valentina, nata nel 1990, ha come idolo proprio il padre, al quale non perde occasione per rivolgere dolci dediche. In una di queste la donna ha anche aggiornato i tanti fans di Roby sulle condizioni delle martoriate ginocchia dell’ex campione, che gli impediscono di condurre una vita normale anche 20 anni dopo l’addio al calcio: “Dal ritiro non ha più giocato. Anche quando gioca con noi in giardino, al secondo palleggio molla. Ha tanto mal di schiena e paura di rifarsi male. Una delle cose che mi fa davvero soffrire è vederlo a 53 anni distrutto. ‘Papà operiamoci’ gli dicevo da bambina. ‘Ti do le mie ginocchia, io le metto in titanio, non mi servono'”.

Parole struggenti, che si inseriscono tra i tanti aneddoti di una ragazza fortunata per avere un padre che è nel mito dello sport più popolare al mondo e là resterà per sempre. Nonostante tutte le delusioni che proprio il calcio gli ha causato: “Da quando ha smesso di giocare non è più domenica – ha aggiunto Valentina – Non so cosa darei per vederlo giocare ancora 90’, ma senza male alle ginocchia”. Ecco in questo, a prescindere da età e sesso, siamo tutti Valentina Baggio: perché per molti da quel 16 maggio 2004 non è più domenica.