MotoGP, terremoto Ducati e accuse gravissime | Coinvolto anche Bagnaia
Il bis di Pecco Bagnaia o la prima volta di Jorge Martin: il Mondiale MotoGP 2023 è al rush finale, ma spuntano veleni inattesi.
Lo sport, si sa, vive di cicli. Dal calcio alla pallacanestro, fino ai motori, i rispettivi albi d’oro sono pieni di domini prolungatisi anche quasi per decenni, frutto dell’indiscutibile superiorità di una squadra o di una scuderia, non solo sul piano economico.
Stando al calcio come non pensare al Milan di Sacchi prima e Capello e all’Inter di Mancini e Mourinho, passando per la Juventus di Marcello Lippi. Tutte formazioni, queste, capaci di estendere anche all’Europa il proprio schiacciante predominio domestico, cosa invece non riuscita alla Juve dei nove scudetti consecutivi firmati Conte, Allegri e Sarri.
Al ciclo di successi più recente dei bianconeri è mancata la ciliegina della Champions League. In attesa di capire cosa saprà fare l’Inter di Simone Inzaghi, la questione cambia leggermente se si parla di motorsport.
In particolare nella Formula 1 le ere, o sarebbe meglio dire le epopee, vincenti delle scuderie hanno riscritto la storia, ma anche determinato conseguenze sull’appeal mediatico delle corse. Perché la Ferrari di Michael Schumacher che ha “cannibalizzato” i Mondiali dal 2000 al 2005 ha esaltato solo i tifosi della Rossa, come adesso solo i sostenitori della Red Bull e di Max Verstappen gioiscono per lo strapotere della scuderia austriaca.
MotoGP, Mondiale 2023 alla volata finale: Ducati con il fiato sospeso
A proposito di Rosse vincenti, da ormai qualche anno il testimone è passato dalle quattro alle due ruote grazie all’ascesa della Ducati, che è ormai il team di riferimento per la MotoGP. Qui i cicli vincenti sono più difficili da far durare ed è anzi rivoluzionario già il fatto che a dettare legge non siano più, almeno per il momento, le scuderie giapponesi.
L’entusiasmante testa a testa per il Mondiale 2023 contiene già una verità assoluta, ovvero il fatto che a laurearsi campione del mondo sarà un pilota Ducati, tra Pecco Bagnaia, iridato in carica e in sella ad una moto del team factory, o Jorge Martin, che guida la Pramac, team satellite di Borgo Panigale. L’eventuale successo dello spagnolo sarebbe storico e rischierebbe di aprire una sorta di dibattito interno al team, già stimolato dai duri attacchi di un grande ex..
Bufera Ducati, le accuse shock di Casey Stoner
Casey Stoner è stato il primo e, prima di Bagnaia, unico pilota capace di vincere il Mondiale MotoGp con la Ducati, nell’ormai lontano 2007. Ebbene l’australiano, intervistato da Tnt Sports, non è stato tenero con il proprio ex team, criticando le modalità di gestione dei rapporti tra i pioti: “La Ducati ha la moto più forte, ma ha fatto fatica fino all’anno scorso. Non è una questione tecnica, ma riguarda il metodo con cui viene gestito il programma di lavoro. Dovrebbero dare più libertà ai piloti, lasciando loro voce in capitolo, invece che aggiungere ulteriore pressione. Non sono stati molto bravi a gestirli e comprendere lo stress che subiscono”.
Parole piuttosto dure e pesanti, così come quelle che tirano in ballo la volata per il titolo 2022, quando Bagnaia fu a lungo insidiato da Enea Bastianini, in sella alla Ducati Gresini: “Ogni volta entravano nel paddock e parlavano con tutte le squadre. E non si trattava solo di chiedere a un pilota di non creare problemi con i compagni di squadra. Mi spiace per Pecco, so che non era lui a chiederlo”. Chissà se arriverà una replica ufficiale o se a Borgo si vuole restare concentrati solo sul rush finale del Mondiale.