Home » Barcellona, la Fifa gli volta le spalle | Per i Blaugrana un rischio tremendo

Barcellona, la Fifa gli volta le spalle | Per i Blaugrana un rischio tremendo

FC Barcellona
FC Barcellona ilgiornaledellosport.net

La squadra di Xavi vola e convince, ma la società del presidente Laporta trema su più fronti per questioni extra-campo.

Se inizia a piovere, quasi sicuramente diluvierà a breve. Se l’obiettivo è di trovare applicazioni di una delle leggi più implacabili dell’umanità, quella di Murphy, guardare al mondo dello sport è quasi sempre una buona idea. Che si tratti di discipline individuali o di squadra, infatti, quando qualcosa si mette male capita molto spesso che la situazione peggiori in breve tempo.

Succede dopo infortuni seri, quando le ricadute, di natura muscolare e non solo, sono sempre dietro l’angolo e a volte anche più gravi del guaio fisico originale. Sempre restando al campo medico ne sanno qualcosa anche gli allenatori, costretti spesso a fare i conti con una serie quasi incredibile e beffarda di infortuni nel medesimo reparto, con le conseguenze del caso a livello di formazione.

Anche se si parla di rendimento di una squadra però Murphy è sempre in agguato, perché perdere aiuta a perdere anche dal punto di vista della sfortuna, con le strisce negative che sono spesso infarcite di risultati determinati da variabili imprevedibili e poco attinenti al lato tecnico.

In casa Barcellona, però, la “legge” ha trovato altri campi di applicazione. Il club blaugrana è come noto alle prese con una gravissima crisi economico-finanziaria che la gestione Laporta sta faticosamente cercando di arginare, ma che non sta comunque impedendo di allestire campagne acquisti sontuose, come quella 2022 che ha portato in blaugrana Robert Lewandowski.

Barcellona, è sempre caos: dopo il caso Negreira è scontro con lo Zenit per Malcom

La conquista del titolo della Liga 2023 ha sbloccato il palmares dei catalani, alle prese però ora con la bufera del ‘caso Negreira‘, ovvero l’accusa di corruzione mossa dalla Guardia Civil per i 7,5 milioni di pagamenti all’ex vice capo degli arbitri. Una vicenda oscura che ha allertato anche la Fifa e aumentato la tensione anche all’interno dello spogliatoio, oltre che in società, dove la caccia a nuovi fondi è continua.

L’ultima iniziativa a riguardo del presidente Laporta ha spinto a bussare a casa Zenit San Pietroburgo per chiedere il pagamento dei bonus mai versati nell’ambito della cessione del brasiliano Malcom, passato dal Barça al club russo nell’estate 2019 per 40 milioni più 5 di bonus. Una parte di questi ultimi erano legati alla qualificazione alla Champions League dello Zenit, concretizzatasi sul campo, ma non nella realtà a causa della nota squalifica ai club russi per la guerra in Ucraina. Da qui la decisione della società di San Pietroburgo di non versare la quota prevista nelle casse del Barcellona.

Malcom
Malcom con la maglia dell’Al-Hilal – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.it

Caso Malcom, la Fifa gela il Barcellona e dà ragione allo Zenit: gli scenari

Malcom, che nell’estate 2018, quella del trasferimento in Catalogna, fu a un passo dal vestire la maglia della Roma, e che in blaugrana giocò una sola, deludentissima stagione, ha cambiato nuovamente squadra nella scorsa estate, trasferendosi all’Al-Hilal, in Arabia Saudita, e diventando quindi compagno di squadra di Kalidou Koulibaly e Sergej Milinkovic-Savic. Il passato russo dell’attaccante brasiliano è però tornato d’attualità dopo che il Barça ha deciso di fare appello alla Fifa e al Tas, il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, per ottenere quanto in Catalogna ritengono di dover incassare.

Il massimo ente calcistico internazionale non si è ancora espresso ufficialmente, ma secondo quanto riportato da ‘Matcht TV’ l’orientamento di Zurigo sarebbe quello di dare ragione allo Zenit, segnale che conferma la schiarita nei rapporti tra la Fifa e il calcio russo avviata dalla riammissione delle nazionali giovanili ai prossimi tornei di categoria. A Barcellona ovviamente non si rassegnano e sono pronti a promuovere tutti i ricorsi possibili per una questione che, oltre che di principio, è anche strettamente legata alla salute economica della società.