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Il calcio come vetrina politica: ministro, vice Premier e poi sindaco, che carriera per l’ex Milan: fa (quasi) concorrenza al suo più noto Presidente

Milan 2002-2003 - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Milan 2002-2003 – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Gli scudetti e le Champions passano, ma dopo c’è una vita: l’ex bandiera rossonera oggi è un punto di riferimento per un paese intero.

Un manipolo di allenatori, molti dei quali di successo, un presidente della Repubblica e un sindaco, carica raggiunta dopo una corposa gavetta politica come ministro e vice premier. Questo un parziale riassunto del variegato mondo degli ex giocatori del Milan degli ultimi 20 anni.

Tutto si può dire meno che l’epoca berlusconiana non sia stata foriera di uomini in grado di dare un senso profondo al proprio percorso post-carriera. Perché si fa presto a dire che la vita inizia a 40 anni dopo che si appendono le scarpe al chiodo. Tra il dire e il fare c’è un oceano da riempire con idee e capacità per evitare di annegare.

Mettere da parte l’agiata vita del calciatore, magari anche di successo, e quindi i ricordi delle finali giocate e delle coppe vinte può essere semplice solo a parole. Il percorso può risultare meno accidentato se già nella parte finale della carriera si hanno le idee chiare su come e dove muoversi.

Alberto Gilardino e Filippo Inzaghi, per fare due nomi, hanno il calcio nel sangue e hanno dimostrato di poter sfondare come allenatori. Franco Baresi e Paolo Maldini, andando a ritroso di qualche anno, hanno scelto la carriera dirigenziale, mentre Alessandro Costacurta raccoglie consensi da opinionista. C’è però anche chi ha voltato radicalmente pagina. George Weah ha guidato la sua Liberia da Presidente della repubblica per sei anni, ma non è stato l’unico ad avventurarsi nella politica.

Politica, che passione: l’ex difensore ha dimenticato il pallone

Oggi in Georgia quasi nessuno ricorda Kakhaber Kaladze come calciatore di successo, il più famoso e vincente di tutti i tempi grazie ai titoli in serie raccolti nei nove anni e mezzo trascorsi al Milan. Il motivo non è da ricercare solo nell’ascesa di Khivcha Kvaratskhelia, la cui popolarità è oggi planetaria, bensì nella scelta di vita fatta da Kaladze già due anni dopo l’addio al calcio.

L’ex difensore è infatti oggi un politico di successo, al secondo mandato da sindaco della capitale Tbilisi dopo essere stato ministro dell’Energia e anche vice premier. Tutto iniziò con l’adesione al partito Sogno Georgiano, sigla oggi di estrema attualità per il futuro di un paese che sta vivendo delicate turbolenze politiche.

Kakhaber Kaladze nei panni di sindaco di Tbilisi - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Kakhaber Kaladze nei panni di sindaco di Tbilisi – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

L’irresistibile ascesa di Kakha Kaladze, con il Milan e un modello speciale nel cuore

Il passato da calciatore ha sicuramente aiutato Kaladze agli inizi della propria ascesa, ma se oggi l’ex rossonero è una delle persone più influenti del paese è merito solo del consenso che ha saputo costruirsi e della rete di conoscenze favorita dall’amicizia con Bidzina Ivanishvili, oligarca filo-russo già primo ministro georgiano. Il tutto senza mai dimenticare le proprie origini e quegli anni gloriosi con la maglia rossonera addosso.

“Se ho ottenuto qualche successo nel calcio, è legato al Milan” ha sempre ripetuto Kaladze, che non ha neppure mai negato la riconoscenza nei confronti di Silvio Berlusconi, dal punto di vista umano, ma anche pratico, legata ad alcune azioni svolte in favore della Georgia dall’allora Premier italiano. La passione per la politica è nata in Kakha proprio grazie alla vicinanza con Berlusconi e i contatti tra i due sono stati frequenti anche dopo l’addio del georgiano al Milan. Chissà se la scalata nel proprio paese continuerà e se altri giocatori di quella squadra si distingueranno per un percorso post-calcio molto lontano dal rettangolo verde…