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“Mi ha chiuso in una stanza e c’era LUI: il campione del Mondo confessa | Mi ha detto: “devi andarci”, ed ecco cosa è successo dopo

Coppa del mondo - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Coppa del mondo – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Vincere un Mondiale può cambiare la vita, ma la carriera deve andare avanti: il fuoriclasse iridato e la più inaspettata delle sliding doors.

Campioni del mondo lo sì è per sempre. A prescindere da quanto si sia scesi in campo durante la magica spedizione coronata dalla conquista della coppa più ambita, essere riusciti a far parte di quel gruppo è già una nota di merito che vale una carriera.

Certo, un conto è sollevare la coppa sul finire della carriera, come coronamento di un percorso già impreziosito da tanti successi, o viceversa privo di altre soddisfazioni, tutto un altro è assaporare quella gioia da ragazzi, promettenti, ma pur sempre ragazzi.

Quando ti sembra di aver toccato il cielo con un dito, come in effetti è, ma poi capisci in fretta che il resto della carriera va ancora costruito e che non si può certo vivere di rendita. In tanti ce l’hanno fatta e per restare in Italia si può citare Beppe Bergomi nel 1982, ma anche Andrea Barzagli e Daniele De Rossi.

Gli ultimi due hanno avuto minutaggi e ruoli ben diversi nella spedizione dell’Italia di Marcello Lippi nel 2006, ma sono poi stati in grado negli anni successivi di legittimare quel trionfo attraverso parabole calcistiche di primo livello. Più vincente quella del difensore, più sentimentale quella del centrocampista, rimasto legato per sempre alla Roma.

Quando a vacillare è la bandiera: la rivelazione lascia i tifosi senza parole

Daniele De Rossi la Roma è pure riuscito ad allenarla, seppur per pochi mesi. Magari un giorno ci tornerà o magari al contrario la affronterà da avversario come tecnico. Quel che in pochi sapevano è che la parte dell’ex l’ex Capitan Futuro ha rischiato davvero di farla anche da giocatore. Quando? Proprio poco dopo quell’apoteosi in Germania.

A svelare un retroscena davvero gustoso, quanto del tutto inedito, è stato lo stesso De Rossi, ospite di un podcast molto speciale e illustre, quello condotto da alcune leggende del calcio inglese come Gary Neville, Roy Keane, Jamie Carragher e Ian Wright. Veri e propri miti, evidentemente con una vena nascosta da giornalisti, essendo riusciti a “estorcere” a De Rossi una verità sorprendente.

Daniele De Rossi e Marcello Lippi - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Daniele De Rossi e Marcello Lippi – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Era tutto fatto, ma l’affare sfumò: “Mi sarebbe piaciuto dirgli di sì…”

Attore protagonista di quel trasferimento mancato fu proprio Lippi, che iniziò a stravedere per De Rossi molto presto, senza evidentemente smettere: “Sono stato molto vicino al Manchester United – ha detto De Rossi – La consideravo la miglior squadra d’Inghilterra e fu a lungo la mia unica opzione se avessi lasciato la Roma”.

Ebbene a spingerlo verso l’addio ai colori giallorossi fu proprio l’allora ct, che organizzò un incontro a sorpresa con un amico speciale…: “Nel 2006, durante il Mondiale, ero in aeroporto, Lippi mi chiamò e mi portò in una piccola stanza in cui c’era Ferguson” le parole di De Rossi. Poi il finale che non farà piacere al popolo romanista: “Il mister mi disse: ‘Devi andare lì’. Io stavo in silenzio perché c’era Ferguson e perché avevo paura di Lippi. Fu una chiacchierata che durò 3 minuti, niente di serio, ma mi sarebbe piaciuto dire a Ferguson ‘Io voglio venire”.