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“Ha rassegnato le dimissioni”: incredibile, se ne va a metà stagione con una nota sul tavolo: mazzata pazzesca per tutti

Panchina - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Panchina – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

L’annata calcistica è entrata nel vivo e fioccano le novità in panchina: l’esperto allenatore se ne va senza preavviso, parte la caccia all’erede.

Lasciare il proprio posto di lavoro è sempre una decisione lacerante. Che alla base ci siano motivi di salute o incompatibilità con colleghi e/o superiori, si tratta sempre di una scelta difficile da prendere e che può mettere di fronte a una strada senza uscita.

Nel mondo del lavoro, infatti, se si opta per l’istituto delle dimissioni non si può fruire della disoccupazione, pertanto l’unica alternativa a disposizione è quella di mettersi alla ricerca di un nuovo impiego, con la parziale consolazione del Tfr.

Tutto questo vale però per i “comuni mortali”. Nel mondo dello spettacolo e dello sport in particolare la situazione cambia, almeno in parte. Detto che non possono esistere calciatori “dimissionari”, dal punto di vista degli allenatori, invece, gli addii piò o meno repentini hanno fatto la storia di questo sport.

Si può lasciare per troppo stress, per divergenze di vedute con i propri presidenti, per motivi di salute o banalmente perché i risultati non arrivano, sebbene quest’ultima casistica sia abbastanza rara, non sempre perché in casi come questi… ad arrivare prima è il presidente stesso attraverso l’esonero.

Nations League fatale: l’allenatore rassegna le dimissioni

Nel calcio italiano non sono mancate le dimissioni illustri. Si pensi a Cesare Prandelli, che nella propria carriera da tecnico ha rinunciato per ben tre volte a incarichi di prestigio e ai relativi compensi. Accadde nel 2004 alla Roma, nel 2014 da ct dell’Italia e poi nel 2021 alla Fiorentina. Oppure alle clamorose dimissioni di Dino Zoff nell’estate 2000 poco dopo il secondo posto con l’Italia all’Europeo. Ora il calcio continentale è scosso da altre dimissioni a sorpresa.

Uno degli allenatori europei più longevi ha infatti deciso di lasciare il proprio incarico senza preavviso, adducendo anche motivazioni di salute che lo hanno spinto a dare l’addio al calcio. Si tratta dello svedese Age Hareide, che non è più il commissario tecnico dell’Islanda. La decisione arriva poche settimane dopo la conclusione della fase a gironi della Nations League.

Age Haareide - Instagram aagehareide - Ilgiornaledellosport.net
Age Haareide – Instagram aagehareide – Ilgiornaledellosport.net

“Problema al ginocchio”: la carriera da tecnico si conclude qui

L’esperto tecnico, classe ’53, non sarà quindi alla guida dell’Islanda il prossimo marzo per la doppia sfida di spareggio contro il Kosovo, valido per la permanenza nella Lega B di Nations. “La Federcalcio (KSÍ) ringrazia Åge per il suo lavoro e gli augura il meglio”, si legge nel comunicato. Hareide era subentrato ad Arnar Þór Vidarsson nell’aprile 2023 totalizzando 19 panchine con l’Islanda, con un bilancio di sette vittorie e 10 sconfitte. Alla base della decisione di Hareide non ci sono però motivazioni legate ai risultati.

“Ho un problema al ginocchio e se voglio continuare ad allenare devo essere al top”, ha dichiarato il tecnico a NRk. Si conclude quindi la carriera di una leggenda del calcio scandinavo. Ex giocatore anche in Inghilterra con Manchester City e Norwich, Hareide ha allenato per quasi 40 anni vincendo ovunque, dalla Norvegia (Rosenborg) alla Svezia (Helsingborgs e Malmoe) passando per la Danimarca (Brondby). Come ct la sua carriera è legata soprattutto al quadriennio alla guida della Danimarca, dal 2015 al 2019, con gli ottavi di finale al Mondiale di Russia e una striscia record di 34 partite senza sconfitte.