Riunione tecnica boicottata, il segreto dell’ammutinamento al Milan | Ora Fonseca rischia la totale débacle
Ai primi risultati deludenti del nuovo corso si aggiungono i malumori di due big dello spogliatoio: in casa rossonera volano già gli stracci.
Ogni rivoluzione necessita di tempo per attecchire. Il mondo non si cambia in due mesi, ma se si parla di calcio, in particolare quello moderno, la necessità è quella di accorciare i tempi il più possibile. Pena, la messa in discussione della rivoluzione stessa e dei suoi protagonisti. Non, però, di chi l’ha ideata…
Queste sono le strane regole che vivono nel mondo del pallone d’oggi. Quelle regole alle quali i tifosi del Milan guardano con perplessità e inevitabile preoccupazione dopo che i difficili primi passi del nuovo corso. E non si può neppure dire che il popolo rossonero non l’avesse previsto all’alba di un dopo Pioli iniziato in modo turbolento.
Dalla sommossa popolare alla base della bocciatura della candidatura di Julen Lopetegui per la panchina all’inquieta indifferenza con la quale è stato accolto l’arrivo di Paulo Fonseca i tifosi che solo 18 mesi prima si erano trovati a festeggiare uno scudetto inatteso non possono che guardare al futuro con preoccupazione.
Fatto sta che se il mercato 2024 avrebbe dovuto solo completare l’opera rispetto a quanto fatto 12 mesi prima, il cambio di filosofia tattica portato dal nuovo allenatore ha dilatato la fase di apprendistato. Peccato che nella stessa situazione ci sia anche la Juventus, che da Allegri a Thiago Motta ha stravolto l’idea di gioco cambiando molti più giocatori rispetto al Milan.
Leao, Theo e il cooling break della discordia: Milan, è già alta tensione
Risultato: dopo tre giornate tra bianconeri e rossoneri ci sono cinque punti in classifica e sei gol subiti di di differenza. La qualità degli avversari incontrati è stata differente, ma questo non può bastare per spiegare quella che sembra essere una crisi incombente all’interno dell’ambiente del Diavolo. Dove in 270 minuti si sono visti gli stessi errori tattici e strategici, a prescindere da chi è sceso in campo.
Basterebbero queste considerazioni per far già scricchiolare la posizione di Fonseca, la cui solidità della panchina si misurerà già dopo la sosta con le sfide contro Venezia, Liverpool in Champions e Inter. Se poi il discorso si allarga all’extra-campo la situazione si fa ancora più spinosa. Il riferimento non può che andare a quello che è ormai riconosciuto come il “caso cooling break” che ha coinvolto Theo Hernandez e Rafa Leao durante il secondo tempo della partita contro la Lazio.
Milan, il coraggio di Fonseca e la posizione della società: sarà una sosta di riflessione
L’immagine del francese e del portoghese al capo opposto del campo mentre il resto della squadra si confrontava con Fonseca in un momento delicatissimo della partita, con il Milan sotto 2-1, ha fatto il giro del mondo e, purtroppo per i protagonisti, anche dei social, ancora di più rispetto alla clamorosa quanto coraggiosa scelta dell’allenatore di escludere i due big dalla formazione iniziale. Una valutazione figlia delle brutte prove offerte dai due a Parma, del fatto che per entrambi la miglior condizione è lontana, ma pure della volontà di Fonseca di far capire che la maglia da titolare va meritata da tutti.
“Bel clima” e “Siamo ancora ad agosto e abbiamo già la foto dell’anno” sono stati i commenti più gettonati dagli internauti. In pochi hanno preso le difese dei due giocatori e anche dalla società trapela sostegno all’allenatore, che ha minimizzato in conferenza. Il clima è pesante e in questo senso la sosta con i nazionali che torneranno a Milanello solo pochi giorni prima della ripresa del campionato potrebbe aiutare a sbollire le tensioni. Per il momento la maggioranza dello spogliatoio sta dalla parte dell’allenatore. Resta però da verificare se alcuni voti illustri possano contare più di altri…