Vlahovic dice basta, smette di giocare | Ma la Juve non c’entra: il motivo è privatissimo
Il centravanti serbo è già entrato negli schemi di Thiago Motta e sembra avere in mente solo la Vecchia Signora: spunta un no a sorpresa.
Thiago Motta, alias l’allenatore che non va d’accordo con i centravanti di ruolo. Sono bastate tre stagioni da allenatore di Serie A al tecnico italo-brasiliano per vedersi incollare questa scomoda etichetta, giustificata da un paio di situazioni contingenti.
Tanto allo Spezia quanto al Bologna, infatti, l’ex centrocampista dell’Inter non ha avuto rapporti idilliaci con i rispettivi numeri 9, ovvero M’Bala Nzola e Marko Arnautovic. Turbolento il rapporto con il primo, finito anche ai margini della squadra, spinoso quello con l’austriaco, fino alla decisione dello stesso di cambiare aria.
L’approdo di Arna all’Inter ha fatto tutti contenti. Il giocatore, tornato a respirare il clima di un grande club, e lo stesso Motta, che ha potuto coltivare le qualità di Joshua Zirkzee. “Le caratteristiche dell’olandese sì che sono adatte al calcio mottiano” sostenevano gli analisti all’alba della scorsa stagione. Le cose sono andate anche meglio del previsto, con l’ex Bayern tra le rivelazioni del campionato e il Bologna capace di approdare in Champions.
Ora le strade dei due si sono separate e, come in videogioco, per entrambi il livello di difficoltà si è alzato. Le qualità di Zirkzee saranno testate dal Manchester United, mentre alla Juventus Motta dovrà avere a che fare con un ambiente carico di pressioni, dove è richiesto vincere. E dove, soprattutto, è di casa un centravanti “classico”.
Sorriso Vlahovic: la scintilla con Thiago Motta è già scattata
In tanti a inizio estate avevano provato a mettere in dubbio che la coesistenza tra Thiago e Dusan Vlahovic sarebbe stata duratura e soprattutto felice. Il serbo aveva già dato ampia dimostrazione durante i primi due anni e mezzo a Torino di fare fatica in assenza di rifornimenti dai compagni e in generale di non essere quel giocatore di raccordo tra i reparti, appunto alla Zirkzee, apprezzato dal nuovo allenatore bianconero.
La società ha però voluto subito mettere in chiaro la situazione, ribadendo l’incedibilità di Vlahovic, per il quale in realtà non si sono neppure registrate offerte significative dall’estero. Motta ha così fatto di necessità virtù, lavorando fin dall’inizio del ritiro su schemi offensivi che valorizzassero le caratteristiche dell’ex viola, ad esempio attraverso il gioco sugli esterni.
Vlahovic è tutto per la Juve: gelato il ct della Serbia
Il primo scorcio di campionato non è sufficiente per trarre giudizi definitivi, ma i primi esperimenti sembrano essere incoraggianti. Vlahovic, sfortunato alla prima giornata contro il Como, ha brillato a Verona facendosi subito scappare che “giocare con più elementi in fase offensiva è un vantaggio per gli attaccanti”. Dedicato a Max Allegri? Chissà, ma intanto Motta e i tifosi hanno preso atto di una decisione a sorpresa annunciata dallo stesso Vlahovic.
Prima della gara contro la Roma, infatti, il serbo ha comunicato di aver informato lo staff medico della nazionale serba che per motivi familiari non avrebbe potuto rispondere alla convocazione per le partite di Nations League contro Spagna e Danimarca. Nella speranza che non si tratti di nulla di grave a livello personale, l’ambiente juventino ha incassato la notizia con soddisfazione. Dusan continuerà quindi a lavorare alla Continassa anche durante la sosta, per perfezionare la conoscenza dei nuovi meccanismi di gioco e prepararsi al meglio in vista di una stagione che sta per entrare nel vivo con le prime partite della nuova Champions League.