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Fuori dalla squadra: dopo la sconfitta saltano le teste | Non vedranno più il campo

Campo vuoto – foto ANSA – ilgiornaledellosport.net

Notizia ufficiale: dopo la sconfitta saltano totalmente i nervi. Il mister ha deciso, verranno messi fuori rosa

Il calcio è uno sport e va trattato come tale, però alla base di esso, così come deve essere in qualunque ambito della vita con il quale ci interfacciamo, devono esserci rispetto ed educazione, sia per chi fa parte della società in cui siamo, che per gli avversari.

Sono dei valori che al tempo si seguivano maggiormente, seppure anche all’epoca erano presenti i cosiddetti ‘bad boys’. Basti pensare che una delle scene più iconiche del Derby della Madonnina sia rappresentata dai due capitani, Javier Zanetti per l’Inter e Paolo Maldini per il Milan, che dopo uno scontro di gioco tra di essi, si sorreggono e si chiedono: “Tutto bene capitano?”

Per lo stesso principio, dando uno sguardo alla storia calcistica negli scorsi decenni, erano presenti molti più calciatori ‘bandiera’, ossia coloro i quali militavano nella stessa squadra per anni, seppur ricevessero offerte faraoniche dai paesi esteri. Mentre prima era quasi all’ordine del giorno, oggi è piuttosto utopico assistere ad una situazione del genere.

È cambiata anche la devozione all’essere professionisti negli allenamenti, soprattutto tra i giovani. Oggi, sono molti di più i casi in cui i vent’enni saltano le pratiche di allenamento o arrivano in ritardo, perchè son già ricoperti d’oro fin dal primo momento e si sentono già arrivati.

Esempi del calcio odierno

Il nostro calcio è dunque la rappresentazione della perdita quasi totale dei valori che una volta giocavano un ruolo fondamentale in un atleta. Tra gli esempi più recenti c’è Jadon Sancho, acquistato per una cifra monstre di 100 milioni dal Manchester United che non ha quasi mai visto il campo a causa della sua condotta durante la settimana.

Dando uno sguardo al nostro campionato e alla nostra nazionale, non possiamo che citare Mario Balotelli e Antonio Cassano. Due calciatori che hanno fatto intravedere il loro potenziale, ma che non hanno mai sfruttato il loro incredibile talento; delle vere e proprie “teste calde”.

Rachid Ghezzal – foto ANSA – ilgiornaledellosport.net

Esclusi dalla rosa

Se parliamo di teste calde, non possiamo citare l’episodio degli scorsi giorni in terra turca, che coinvolge un’ex conoscenza del calcio italiano che milita nel Besiktas, attualmente quinto in SuperLig turca a ben 14 punti dal Fenerbahce, primo in classifica.

Si tratta di Rachid Ghezzal e di altri cinque suoi compagni di squadra, Smet Aybaba; Vincent Aboubakar, Valentin Rosier, Eric Bailly e Jean Onana, i quali sono stati esclusi dal presidente della società a causa delle scarse prestazioni e della poca professionalità dimostrata fuori e dentro al campo.