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“Carriera finita”: Papu Gomez, destino appeso a un filo | Non doveva andare così

Papu Gomez
Papu Gomez Monza – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Dopo la squalifica per due anni l’attaccante del Monza sta lottando per dimostrare la propria buona fede ed evitare l’addio al calcio.

La terza esperienza italiana di Alejandro Gomez potrebbe essersi conclusa in un caldo pomeriggio di inizio autunno, appena sei giorni dopo il suo inizio. I 25 minuti giocati dall’argentino con la maglia del Monza contro la Salernitana l’8 ottobre sono stati infatti gli ultimi prima che sull’ex Catania e Atalanta cadesse la mannaia della squalifica per doping.

Appena sei giorni prima Gomez aveva debuttato con i biancorossi a Reggio Emilia, sul campo del Sassuolo, disputando gli ultimi 15 minuti della gara vinta dai brianzoli grazie a un gol di Lorenzo Colombo. Già, c’erano proprio tutti gli ingredienti romantici per far pensare a un’avventura foriera di soddisfazioni per il Papu, a dispetto dei 35 anni e mezzo.

Perché sulla panchina del Monza c’è Raffaele Palladino, uno degli allievi di quel Gian Piero Gasperini alle cui dipendenze Gomez ha raccolto tante soddisfazioni all’Atalanta, prima della nota rottura. E perché sul campo di Reggio Emilia la Dea trascinata dal Papu ha vissuto tante belle notti d’Europa quando il Gewiss Stadium era oggetto di rifacimenti.

E invece il 20 ottobre è stata ufficializzata la squalifica di due anni da parte della Commissione spagnola antidoping dopo la positività alla terbutalina, sostanza vietata dalla Wada contenuta in un farmaco che sarebbe stato utilizzato per combattere una crisi di broncospasmo. Una beffa per il Monza, che pur aveva deciso di tesserare il giocatore nonostante il rischio dello stop, dovuto a un controllo che risaliva a un anno prima, ottobre 2022, quando Gomez militava nel Siviglia.

Papu Gomez, la positività e il rischio di perdere i titoli con Argentina e Siviglia

All’epoca Gomez era tesserato per il Siviglia e poche settimane più tardi avrebbe risposto alla convocazione del ct dell’Argentina Lionel Scaloni che lo incluse tra i 23 per il Mondiale, poi vinto proprio dall’Albiceleste. Il Papu in Qatar ha disputato due partite, la prima contro l’Arabia Saudita e l’ottavo contro l’Australia, entrambe da titolare e venendo sostituito dopo 59 e 50 minuti.

La Seleccion non rischia ovviamente la revoca del titolo, così come al Siviglia non verrà tolta l’Europa League vinta nella finale contro la Roma, competizione nella quale Gomez ha giocato una manciata di minuti nella doppia semifinale contro la Juventus, mentre sembra certo che al calciatore saranno sottratte le medaglie conquistate. Il Papu non si arrende e continua a professarsi innocente, ma la sua carriera sembra compromessa.

Papu Gomez Siviglia
Papu Gomez con la maglia del Siviglia – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Gomez, carriera a rischio: tutti gli scenari dopo la squalifica

“Carriera finita” per Gomez si è letto subito dopo la pubblicazione della sentenza in diversi tweet pubblicati dagli utenti dei social italiani, che non sembrano credere né alla possibilità che il Papu riesca a tornare ad alti livelli a 37 anni quando sarà finita la squalifica, né che l’argentino riesca a dimostrare la propria buona fede, ribadita anche nelle settimane successive con una nuova versione.

Secondo quanto pubblicato da Relevo, infatti, Gomez ha scaricato le colpe dell’assunzione del farmaco sulla moglie, che gli avrebbe consigliato di prendere la medicina acquistato mesi prima per il figlio. L’articolo 10.5 del codice mondiale antidoping che consente di eliminare il periodo di squalifica quando l’atleta dimostra assenza di colpa o negligenza resta quindi l’ultimo appiglio al quale Gomez vuole aggrapparsi per non chiudere nel peggiore dei modi una carriera di ottimo livello.