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“Mi parlava solo per insultarmi” | Incredibile Allegri, doveva gestire tutto questo

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri aspetta nuove pedine dal mercato – ilgiornaledellosport.net

Incredibili le dichiarazioni del top player juventino: un aneddoto che risale alla stagione 2018/2019. Allegri lo ha visto crescere.

In questi anni, Massimiliano Allegri ha lanciato moltissimi giovani sia nella sua esperienza juventina che in quella milanista, andando di fatto a cancellare le voci che lo avevano battezzato prematuramente come un tecnico in grado di giocare solo con uomini di esperienza.

Tutto partì nella stagione 2011/2012, quando in un Milan che stava per diventare orfano dei suoi senatori, Max tolse dal cilindro un giovanissimo Mattia De Sciglio che sorprese tutti in difesa e riuscì a ritagliarsi uno spazio importante che poi gli valse anche la chiamata della Juve.

Discorso analogo con Stephan El Shaarawy, che nella stagione 2012/2013 riuscì, sotto l’egida di Allegri, a sfondare il suo record stagionale di marcature in Serie A (16). Attualmente alla Roma, il Faraone visse il suo exploit proprio grazie alla fiducia consegnatagli dall’allenatore della Juventus.

Bianconeri che invece, negli ultimi anni, hanno totalmente ribaltato la concezione dei giovani come “non pronti” rispetto ai grandi: un po’ per una crescente qualità generale del settore giovanile e un po’ per necessità, alcuni profili di talento sono sbocciati con la maglia bianconera.

Il nuovo corso dell’U23

Avere una seconda squadra in Serie C che possa fornire esperienza ai Primavera, aiuta sicuramente ad accelerare il naturale processo di crescita. Ne sanno qualcosa Iling Junior, Fabio Miretti, Dean Huijsen e Kenan Yildiz, attuali punti cardine della Prima Squadra che sono tutti passati dall’Under 23.

Non ha avuto la stessa fortuna Moise Kean, a cui è toccato il prestito a Verona per farsi le ossa. Proprio quest’ultimo è tornato a parlare dei suoi inizi, ricordando nel podcast 19F, un simpatico aneddoto con Mario Mandzukic.

Moise Kean
Moise Kean – ilgiornaledellosport.net

“Parlava solo per insultarmi”

Queste le parole del numero 18 bianconero nella sua intervista: “Una persona che mi ha lasciato un segno a livello umano? Se ti parlo del mondo dello sport ti posso dire Mandžukić che ha giocato con me e più o meno ha lo stesso carattere di Zlatan Ibrahimović. Lui non parla tanto, Zlatan invece magari si esprime. Con me parlava, però, era più per insultarmi.”

E poi ancora, prosegue dicendo: “Una volta ero andato ad allenarmi, avevo 15 anni, in prima squadra e mi fa: 15 anni e sei in prima squadra?. Poi io ero vicino a lui, arrivo e mi fa: Cosa fai qua?. Gli ho risposto: Anche io cerco di diventare come te. E lui mi risponde: Ma non ci pensare. Guarda che ora fai il provino e domani te ne torni. Poi ho chiamato un mio amico e gli ho detto: Qua la situazione è grave.”