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Un post lo condanna: squalifica spaventosa per il calciatore | Altro che doping e scommesse

Youcef Atal e Neymar
Youcef Atal contrasta Neymar durante PSG-Nizza dell’ottobre 2022 – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

Un calciatore di una big d’Europa finisce nei guai per un post inopportuno che scatena: ufficiale il lungo stop.

L’avvento dei social, si sa, ha stravolto la quotidianità di parecchie persone. Nato, ed il riferimento è a Facebook, come uno strumento per provare a ritrovare vecchi amici con i quali non si era più in contatto da tempo, in poco più di 20 anni la situazione è cambiata radicalmente. Non sempre in meglio.

Certo, i social networks danno anche lavoro a milioni di persone in tutto il mondo. Non solo gli influencer, ma anche le tante aziende che sulla visibilità del proprio marchio e delle proprie attività sui social fondano buona parte del proprio successo. Questo, però, rientra nel cosiddetto uso “buono” dei social.

Perché parecchi sono i lati oscuri. Si pensi agli haters, letteralmente “odiatori” di professione, persone che sfruttano l’anonimato di un nick e di un account per spargere veleno e insulti su personaggi famosi e non solo, con il rischio di causare anche gravi problemi di salute alle proprie vittime.

Capitolo a parte è quello legato al mondo dello sport, i cui protagonisti sono tra i principali fruitori di uno strumento che sembra ormai irrinunciabile per personaggi famosi di qualunque sfera professionale al fine di gestire nel migliore dei modi il rapporto con i propri fans.

Nizza, bufera su Youcef Atal: il difensore stangato per post pro Hamas

Detto che i peronaggi dello spettacolo, sportivi inclusi, possono fare fatica nel gestire in prima persona le proprie “pagine” e sono spesso costretti ad assumere veri e propri professionisti del settore, i problemi sorgono quando i “vip” prendono posizione su temi delicati come la politica o l’attualità. Proprio questo è quello che sta succedendo dopo l’inasprirsi del conflitto israelo-palestinese, a proposito del quale molti calciatori di religione araba hanno preso posizione in difesa di Hamas.

Dal difensore del Bayern Monaco Noussair Mazraoui al centrocampista del Mainz Anwar El Ghazi, fino a Karim Benzema, gli appelli alla pace attraverso condanne alla condotta di Israele si sono sprecate, generando imbarazzi nei rispettivi club. Decisamente oltre è andato Youcef Atal, difensore del Nizza e della nazionale algerina, incappato in una pesante squalifica. . Come riporta l’Associated Press, il giocatore è stato infatti fermato per sette partite per aver condiviso un post sui social dove mostrava il proprio sostegno alla causa palestinese.

Youcef Atal Algeria
Youcef Atal con la maglia dell’Algeria – Foto Ansa – Ilgiornaledellosport.net

“Apologia di terrorismo”: cosa rischia Atal rischia sul piano penale

Come riporta Sky Sport, il post condiviso da Atal su Instagram era riconducibile a un predicatore che incitava all’odio verso Israele dopo l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Il Consiglio nazionale etico della Federcalcio francese si è rivolto alla commissione disciplinare della Lega che ha decretato la squalifica a partire dal 31 ottobre, dopo che il Nizza aveva già sospeso il giocatore dal 18.

Atal classe ’96, al Nizza dal 2018, aveva presto eliminato il post, scusandosi con queste parole: “Condanno fermamente tutte le forme di violenza, non sosterrò mai un messaggio di odio. Credo fermamente nella pace”. Ciò nonostante Atal rischia grosso anche sul piano penale: la Procura di Nizza ha infatti aperto un’indagine per “apologia di terrorismo” e “incitamento all’odio o alla violenza sulla base di una specifica religione”, reputando il messaggio del calciatore antisemita.