Home » Che cosa è successo a Matias Almeyda: depressione, alcool e rischio del coma etilico | Come sta adesso l’ex Lazio e Inter

Che cosa è successo a Matias Almeyda: depressione, alcool e rischio del coma etilico | Come sta adesso l’ex Lazio e Inter

Matias Almeyda - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Matias Almeyda – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Dopo una carriera a faticare a centrocampo oggi l’argentino è un allenatore di successo: ma spuntano segreti del suo percorso da mediano.

“Dimmi che calciatore sei stato e ti dirò che allenatore sarai”. Il “giochino” di cercare di stabilire un collegamento tra le caratteristiche di un ex giocatore e la filosofia che ne avrebbe caratterizzato la parabola da tecnico può essere divertente, ma a volte fallace.

Si dice che i portieri dovrebbero avere un percorso da tecnico più luminoso, perché abituati a vedere dal campo il calcio… da una prospettiva privilegiata. O ancora che è difficile che un ex difensore diventi portatore di un calcio offensivo o che chi è stato un fantasista resista alla tentazione di dare spazio ad almeno un numero 10.

Verità o leggenda, conferme ed eccezioni non mancano. Johann Cruijff ha tenuto fede anche in panchina alla propria carriera da calciatore visionario, mentre… Max Allegri non si è dimostrato all’altezza del proprio percorso da raffinato trequartista.

Allo stesso modo chi ha visto giocare Matias Almeyda non avrebbe scommesso un euro sul fatto che da mister l’ex centrocampista argentino si distinguesse per mandare in campo formazioni votate all’attacco. Già, proprio lui, oggi tecnico dell’Aek Atene, quell’ex cagnaccio di centrocampo che ha conosciuto gli anni migliori della propria carriera in Italia con le maglie di Lazio e Parma. Anni ruggenti in campo, ma anche piuttosto… movimentati fuori.

Una vita da mediano e da… fumatore: i retroscena di Matias Almeyda

Grande amico di Lele Adani, suo compagno di squadra all’Inter e al quale Almeyda avrebbe trasmesso la passione per il calcio argentino, Matias non si è mai risparmiato in campo. Agonismo e corsa non potevano mai mancare nei suoi 90 minuti, nonostante una vita non esattamente da atleta perfetto, come avrebbe rivelato lo stesso argentino dopo il ritiro nella sua autobiografia intitolata ‘Almeyda, Anima e Vita’,.

“Per tutta la carriera ho fumato dieci sigarette al giorno. Anche l’alcol è stato un problema. Bruciavo tutto negli allenamenti, ma vivevo al limite” le dichiarazioni shock di Almeyda. Insomma, se Michel Platini ai tempi della Juventus disse “io fumo? L’importante è che non lo faccia Bonini che deve correre per me” Almeyda ha spazzato via anche questo (apparente) luogo comune.

Matias Almeyda all'Inter - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Matias Almeyda all’Inter – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

“Quel giorno all’Inter in cui finii in coma”

Nonostante la nicotina, infatti, Matias correva eccome in campo. Certo, i momenti difficili, anzi drammatici, non sono mancati. Perché certi vizi è difficile toglierseli se diventano dipendenze: “Una volta, quando ero all’Inter, ho bevuto cinque litri di vino, come fosse Coca Cola, e sono finito in una specie di coma etilico. Feci cinque ore di flebo” un altro degli aneddoti inquietanti raccontati da Almeyda.

Prima di affermarsi come allenatore ha dovuto superare anche una brutta depressione, sempre conseguenza diretta dell’alcool. Oggi è tutto alle spalle e quelle brutte esperienze sono solo ricordi. Questi sì, da non raccontare ai propri ragazzi nella nuova vita da mister.