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Sinner non lo convince per niente: nemmeno con la Davis I Parole come macigni, fanno il giro dei social

Coppa Davis - Instagram federtennis - Ilgiornaledellosport.net
Coppa Davis – Instagram federtennis – Ilgiornaledellosport.net

Il tennis italiano detta legge con uomini e donne, ma i risultati non mettono tutti d’accordo: la critica inattesa spacca i social.

Il mondo dello sport si inchina all’Italia del tennis. La penultima settimana di novembre entra dritta nella storia dello sport italiano grazie alla doppia impresa di ragazze e ragazzi, capaci di dare lustro ad un movimento in continua ascesa e di aggiornare i libri dei record.

Prima l’Italdonne nella Billie Jean King Cup, poi Sinner e compagni in Coppa Davis. L’italiano è la lingua del tennis mondiale e l’azzurro è il suo colore. Era dal 2012-2013 che una nazione non faceva doppietta di titoli in Davis, ma all’epoca la Repubblica Ceca giocò in casa il primo anno, prima di trionfare in Serbia il secondo.

I numeri lasciano comunque il tempo che trovano, così come il paragone tra ere differenti. È così in ogni sport e ancora di più nel tennis, dove la componente fisica sta diventando predominante tanto nelle singole partite quanto nella gestione dell’intera stagione, lunga di fatto un anno intero per i top players.

Per l’Italia si tratta di emozioni e trionfi inediti nella propria storia tennistica, che prima dell’inizio dell’era Sinner aveva vissuto solo qualche picco in presenza di campioni di un certo livello. La doppia finale consecutiva in Davis non è stata comunque una prima volta assoluta per i colori azzurri e a rivendicarlo sono stati proprio i protagonisti di “una volta”.

Tennis italiano sul tetto del mondo, la frecciata del grande ex

Se infatti nell’albo d’oro della coppa del mondo del tennis il nome dell’Italia era scritto solo una volta prima del 2023, grazie allo storico trionfo sulla terra di Santiago del Cile ’76, un anno dopo sull’erba di Sydney i ragazzi capitanati da Nicola Pietrangeli sfiorarono il bis perdendo contro l’Australia. E la sconfitta in finale prese forma, sempre in trasferta, nel 1979 contro gli Usa e nel 1980 contro l’allora Cecoslovacchia.

Altri tempi, ma è innegabile come i nomi degli avversari sopra citati abbiano fatto la storia del movimento tennistico dell’epoca. Non altrettanto si può dire circa gli opponenti che Sinner e compagni si sono trovati di fronte negli ultimi due anni a Malaga. La differenza è comunque balzata agli occhi dello stesso Pietrangeli, che in un’intervista a ‘Il Messaggero’ ha espresso il proprio giudizio, come sempre schietto, sul bis in Davis dell’Italtennis, osservando come le sorprendenti eliminazioni ai quarti di Spagna e Stati Uniti abbiano inevitabilmente spianato la strada agli azzurri: “È stata una bella emozione, però non è che abbiano battuto chissà quale avversario. Mi aspettavo un percorso diverso dagli Stati Uniti”.

Nicola Pietrangeli - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Nicola Pietrangeli – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Italia di Davis brutta e vincente? “Le due partite di Berrettini sono state orrende…”

Secondo Pietrangeli il fatto di poter contare sulla schiacciante superiorità di Sinner ha dato tranquillità a tutto il gruppo, in particolare all’altro singolarista Matteo Berrettini, vincente, ma… poco convincente secondo il due volte campione del Roland Garros: “Quando sai già di partire con un punto di vantaggio giochi con più tranquillità. Le due partite di Berrettini sono state bruttissime ma bellissime per il risultato, che poi è quello che conta“.

Infine ecco una riflessione tecnica sulle differenze tra l’Italia di ieri e di oggi e una di natura… comportamentale: “Più forte questa Italia o la mia? Sono due squadre diverse, entrambe forti. Anche il gioco è totalmente diverso, oggi chi riesce a tirare più forte vince. C’è poco spettacolo vero, è tutto troppo veloce e non hai il tempo di pensare al colpo. Mi sembra che questa squadra sia molto più docile, fatta di bravi ragazzi“.