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Schumacher è riapparso in pubblico: mistero irrisolto, ma le parole del neurochirurgo fanno disperare i fans

Michael Schumacher - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Michael Schumacher – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

A quasi 11 anni dal terribile incidente di Meribel le nozze della figlia hanno riportato d’attualità il tema della salute dell’ex pilota.

Dopo la lunga quanto inedita pausa di inizio autunno, il Mondiale 2024 di Formula 1 riprenderà il 20 ottobre con la 19a delle 24 tappe del calendario più lungo di sempre. Il secondo dei tre appuntamenti stagionali negli Stati Uniti potrebbe rivelarsi già decisivo per la corsa al titolo iridato, inaspettatamente ancora aperta.

Chiusa a Monza a settembre la campagna europea, l’inedito testa a testa tra Max Verstappen e Lando Norris vivrà di sei appuntamenti concentrati nell’arco di un mese e mezzo e quasi tutto è possibile. La McLaren è la vettura più performante, ma la classe del pilota olandese può permettere alla Red Bull di conquistare il quarto mondiale piloti consecutivo.

L’olandese potrebbe quindi eguagliare Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, gli unici piloti in grado di calare il poker consecutivo di titoli, insieme ovviamente a Michael Schumacher. Il fuoriclasse tedesco è stato l’unico ad arrivare a cinque corone consecutive, con la Ferrari tra il 2000 e il 2004 ed è l’unico a quota sette Mondiali insieme a Lewis Hamilton.

I record, però, sono fatti per essere battuti e allora i tifosi della Ferrari non possono che sognare nel lieto fine, cioè che a migliorare il primato di Schumi sia proprio il Leone di Stevenage magari già nel 2025 durante il suo primo anno alla guida della Rossa. Un evento che farebbe suonare a festa le campane di Maranello e che farebbe gioire in cuor proprio anche lo stesso Schumacher.

Gina Maria Schumacher si sposa: quella festa velata di malinconia

Certo, non poter più sentire la viva voce di Michael commentare la Formula 1 attuale, così come difficoltà e speranze della Ferrari, è un dolore per tutti. Per chi ha vissuto le gesta dello Schumacher pilota, ma soprattutto per i suoi familiari. Come noto da quel maledetto 29 dicembre 2013, giorno dell’incidente sugli sci a Meribel, è calato il riserbo più assoluto sulle condizioni di salute del tedesco, protetto dall’affetto dei propri cari.

Di recente le cronache sono tornate ad occuparsi di quello che all’esterno appare come un mistero, complice il matrimonio di Gina Maria, la primogenita di Michael e della moglie Corinna. L’unica certezza è che la ragazza non ha potuto coronare il sogno di ogni donna, ovvero salire all’altare sottobraccio del padre. Michael però era presente alle nozze celebrate a Maiorca. Questo almeno è ciò che è trapelato, ma non si sa niente di più. A spezzare le speranze di chi prova a vedere una luce nel tunnel nel quale Michael vivrebbe da quasi 11 anni sono state però le parole di un noto neurochirurgo.

Michael Schumacher F1 - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Michael Schumacher F1 – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Come vive Michael Schumacher? L’allarme dell’esperto

Intervistato dal quotidiano ‘Iltalehti’ Jussi Posti, capo del dipartimento di Neurochirurgia e lesioni cerebrali traumatiche presso l’ospedale universitario di Turku, in Finlandia, ha fornito un quadro desolato circa le possibilità di Schumi di tornare a una vita normale. Un quadro, però, amaramente supportato dalla scienza: “Sulla base di ciò che sappiamo, non credo che (Schumacher, ndr) conduca una vita molto attiva. I pazienti costretti a stare a lungo a letto diventano fragili e rigidi, al punto che non è più possibile alzarsi dal letto dopo così tanti anni”.

Dopo la caduta, il gravissimo trauma cranico e l’emorragia cerebrale, Schumacher rimase in coma per sei mesi, riprendendo conoscenza nel giugno 2014. Da quel momento ebbe inizio la riabilitazione, prima dell’approdo nella villa di Maiorca, che Corinna acquistò nel 2018 dal presidente del Real Madrid Florentino Perez. Pochissime sono le persone autorizzate ad avere contatti diretti con Schumacher, tra i quali l’ex team principal della Ferrari dei tempi d’oro, Jean Todt, che un giorno si fece scappare quel “Michael non è più quello di una volta” che tanta malinconia causò nei tifosi. “In genere – ha aggiunto il professor Posti – pazienti simili possono recuperare al meglio nei primi due anni dopo il trauma, poi non ci sono più miglioramenti”. Un’altra lama nel cuore di chi è cresciuto seguendo le imprese di Schumacher e di chi sogna di tornare a festeggiare al più presto una Rossa vincente nel ricordo di ciò che è stato.